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ELEVATOR regia di Stig Svendsen

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  14/10/2013 11:25:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di certo "Elevator" non spicca per l'originalità del soggetto, di persone bloccate all'interno di un ascensore sinceramente ne abbiamo piene le tasche.
Il debuttante Stig Svendsen adotta il solito gruppetto eterogeneo e lo fa sottostare alla capricciosa mercè del famigerato macchinario; il problema non è tanto la convivenza forzata ovviamente condita dalle solite relazioni esasperate, quanto la presenza di una bomba -impossibile da disinnescare- pronta a trasformare in spezzatino il (non troppo) simpatico ensemble.
Nei ridotti metri quadrati a disposizione il regista mette in campo il peggio dell'America odierna. Crisi economica, razzismo latente e il conflitto in Medio Oriente con i suoi inevitabili strascichi. "Elevator", mettendo sul piatto questi elementi, assume forma in fin dei conti meno sciocchina di quel che si potesse presumere e sicuramente più intrigante rispetto a soluzioni soprannaturali già testate come nel recente "Devil".
Gli scottanti argomenti sono intavolati seguendo una grana grossa, utili comunque nel mostrare il lato oscuro di una società che ha da tempo seppellito i buoni propositi di democratica uguaglianza.
C'è qualche scena feroce a dare un po' di grinta al tutto, anche se tenuta a bada da un autocensura che stoppa la mdp prima del particolare efferato.
Non perfetta la gestione dei personaggi anche se l'evoluzione di un paio di essi non è affatto banale. Da segnalare la presenza della piccola Madeleine, personaggio odiosissimo che a dispetto della giovane età alimenta i più biechi istinti omicidi.