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NON APRITE QUELLA PORTA 3D regia di John Luessenhop

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BlueBlaster     5½ / 10  27/05/2014 14:35:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è poi la ciofeca che mi avevano fatto credere certi commenti.
Il fatto che ciclicamente titoli come "Non aprite quella porta" o "La notte dei morti viventi" vengano rievocati a scopi commerciali non fa certo piacere ma in questo caso l'opera ha degli intenti che vanno un pò oltre il denaro...per i due precedenti e discreti "Non Aprite quella porta" (prodotti da Michael Bay in una operazione denaro-nostalgia) si trattava di un reboot mentre in questo caso è un sequel che omaggia il film di Hooper ma che allo stesso tempo taglia fuori qualunque capitolo successivo che uscì negli anni 80, e questa non è neanche una brutta cosa visto la qualità di quei sequel!

Innanzitutto l'idea di partenza e sopratutto l'incpit vintage che parte dalla conclusione del film del 1974 è originale e piacevole, poi una decina di minuti in salsa "La casa del Diavolo" che anche in questo caso mi facevano ben sperare.
Ed invece eccoci dalle parti del solito teen-horror con il gruppetto che più classico non si può, però c'è un qualcosa che funziona a differenza di tanti altri prodotti...sarà il villain, sarà una sceneggiatura con qualche idea accattivante o sarà la stupenda Alexandra Daddario?!
Ma alla fine è un film che si lascia guardare.
Il cast è decente con pure Shaun Sipos (Rampage) e Scott Eastwood per non parlare dei storici Gunnar Hansen e Bill Moseley.
La regia non mi è per nulla dispiaciuta così come la quantità di splatter e sopratutto le location ben fotografata in vecchio stile...un paio di sequenze orrorifiche sono discrete (tipo lo sbirro con la videocamera che registra la sua discesa nella casa) ma sopratutto il concetto di fondo di riportare ai giorni nostri i segreti della famiglia Sawyer.
Ovviamente vi sono una marea di stereotipi ed errori di sceneggiatura che fanno cadere le braccia...ogni volta che uno fugge cade per terra mille volte ma sono storpi? Poi la cosa più assurda è che la combriccola incontra uno sconosciuto e dopo poche ore lo lasciano da solo in una casa piena di oggetti costosi di cui neanche conoscono numero e valore!
La figura di Leatherface viene vista sotto un'altra luce più drammatica ed intimistica, non so fino a che punto sia un bene sfatare l'aura di un mito tra i killer cinematografico ma è pur sempre una scelta interessante.