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MOCKINGBIRD - IN DIRETTA DALL'INFERNO regia di Bryan Bertino

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  17/06/2015 11:27:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torna sul luogo del delitto Bryan Bertino dopo l'home invasion "The strangers". Il regista mette in piedi un'altra violenta intrusione nella vita quotidiana di persone comuni, a sorpresa chiamate nel ruolo di filmaker dopo aver ricevuto in dono una misteriosa videocamera. Unica regola: non smettere mai di riprendere.
Un gioco divertente e intrigante all'inizio, poi sempre più inquietante sino a raggiungere la connotazione di incubo. Tre episodi tra loro intersecati solo nelle battute conclusive, in cui i protagonisti vedono la loro vita messa a repentaglio. Nello specifico troviamo una coppia, una giovane universitaria e un nerd con madre alcolizzata tra le scatole.
Trattasi di un found footage anomalo e per nulla banale, non poco per un genere ormai prosciugato nelle idee. A mio parere "Mockingbird" è ben costruito visivamente (nell'episodio della ragazza mi è piaciuto molto l'utilizzo dei numerosi specchi), la camera a mano evita movimenti da mal di mare, e i posizionamenti della stessa sono in genere credibili. Semmai Bertino lascia a desiderare in fase di scrittura e forza la mano un po' troppo spesso sfiorando il grottesco. C'è però un' importante idea di narcisismo estremo dietro la sua pellicola, unita alla visione deprimente di un consumismo talmente ottuso da seppellire il dubbio sotto la bramosia.
C'è un mondo cieco ed idiota alla mercè di un male inspiegabile, almeno in apparenza (le ultime sequenze permettono una lettura meno alienante rispetto a quella di "The Strangers").
Nonostante la media deprimente su parecchi siti, a partire dal caro e solitamente affidabile Filmscoop, ho voluto immergermi in questa visione motivato da un articolo scovato sul settimanale FilmTv. In questo pezzo si esorta ad andare oltre la superficie raffazzonata e la scrittura spesso incorrente, per poi trovarsi al cospetto di una società ritardata in cui possedere e apparire è l'unico imperativo.