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LA STRADA VERSO CASA regia di Zhang Yimou

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jack_torrence     10 / 10  24/05/2010 15:18:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo capolavoro fa brillare, come un diamante raccoglie e restituisce la luce, valori profondi, oserei dire l'essenza profonda della vita.

L'equilibrio tra nostalgia e slancio vitale assoluto è reso dalla giustapposizione tra bianco e nero e colore (il primo per il presente, il secondo per la "rievocazione" di un passato scolpito in un luminosissimo presente intramontabile), in una perfezione di resa che è proporzionale alla semplicità dell'intuizione.

Attraverso la semplicità più assoluta, e la più autentica delicatezza, ci viene trasmesso il messaggio che il senso di un'esistenza può essere tutto racchiuso in un innamoramento giovanile, da cui discenda una strenua fedeltà che non ha bisogno nemmeno di un aneddoto: tutto il colore, esploso all'inizio, non si perde nell'ordinarietà dei successivi quarant'anni, ma sopravvive e matura.
La grande "ellissi" del film (la vita coniugale) è significativa: si intuisce il valore dato alla dedizione, alla mancanza di pretese, all'assenza di individualismo, all'armonia di una coppia entro l'armonia di una piccola comunità rurale, proprio grazie al fatto che l'armonia di quella vita è solo indicata, non raccontata.

Classico come non mai il tema del figlio che recupera, quasi da spettatore, questo messaggio (non si contano i film che ricorrono a questo archetipo narrativo, fondato su un Nostos - un ritorno - in una terra d'origine).
Il grande valore (per me gigantesco) del film, sta nella miracolosa capacità di affinare la profondità di un messaggio che è tanto più convincente quanto più l'opera è condotta "con mano sicura", nella padronanza di una semplicità cui occorrono pochi e non originali orpelli (alcuni ralenti, i giusti primi piani, l'intensità delle espressioni, e un uso espressivo dei colori e delle stagioni) per esprimere il massimo.
Qualsiasi scetticismo iniziale, è sconfitto dalla semplicità con cui il regista mi convince fino in fondo, disarmandomi completamente, che il suo stile convenzionale è quello giusto, è il migliore, per dire al meglio ciò che dice. E' Che sia lo stile migliore, basta a dimostrarlo il fatto che ne viene fatto un uso perfetto, "divino".

I manifesti del "Titanic", nella stanza dell'anziana madre, sono dolci: allusioni ironiche e affettuose, senza sarcasmo verso un cinema che Yimou sente di poter guardare dall'alto in basso.
jack_torrence  20/01/2012 15:57:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il voto è 9