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THE GREEN INFERNO regia di Eli Roth

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ferzbox     6 / 10  06/10/2016 17:24:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-

Credo che bisogna subito premettere una cosa importante: questo è un film che già rischia molto a prendersi sul serio da solo, quindi credo che sia doveroso che lo spettatore abbia il buon senso di non fare altrettanto, altrimenti la pellicola risulta senza scampo un incredibile stronzàta colossale.
Quando erano passati circa 45 minuti mi era tutto chiaro; Eli Roth dimostrava ancora(forse questa volta più di altre) che il suo modo di fare cinema non è solo citazionistico, ma anche volutamente ironico e cinico; si diverte a gonfiare i suoi film con scene stomachevoli senza mai uscire da quel "patinato" utile a rendere i suoi film accessibili alle sale per il grande pubblico.....un pizzico di ironia e il gioco è fatto(con "Hostell" c'era un concetto più o meno simile, solo che lo si notava di meno per l'originalità e per il fatto che l'ironia era molto più nascosta).
"The green inferno" vuole essere un omaggio ai "Cannibal movie" degli anni 70, primo fra tutti "Cannibal holocaust" di Ruggero Deodato, ma anche altri come "Schiave bianche-violenza in Amazzonia" o "Mangiati vivi" di Umberto Lenzi e così via....
Solo che Eli Roth ha voluto girare un film che mostrasse anche un pò di satira nascosta, senza dover sacrificare quel clima di terrore che davano alcune pellicole di 40 anni fa....in pratica, per come la vedo io, questo film è un enorme giocattolone volutamente esagerato, concepito per far ridere nel disgusto, ma pieno di clichè da blockbusters.
Le scene ridicole sono a iosa; vogliamo cominciare con quella del cadavere pieno di marijuana? Vogliamo proseguire con tutta la parte successiva della fame chimica con tanto di omaggio ai film di Romero sugli Zombie?
Vogliamo parlare del bambino aborigeno buono che salva la protagonista per simpatia? Vogliamo parlare di quando la protagonista viene liberata dal bimbo e subito dopo la vediamo con le mutande e il reggiseno?(indigeni però eh...attenzione)...Vogliamo parlare del primo sfigàto che muore fatto a pezzi?(faceva ridere ad un certo punto dai)...Vogliamo parlare di quella che ad un certo punto non ce la fa più e caga davanti a tutti con tanto di scorreggina finale?....e continuiamo con gli aborigeni che ridono? Vogliamo parlare della donna capo tribù e di quanto era finto il make up? Vogliamo parlare di quanto sia ridicolo vedere degli aborigeni essere comandati da una donna? Vogliamo parlare della foto satellitare che mostrano durante i titoli di coda? dove si vede il capo spedizione **cazzotto ancora vivo e, udite udite, nuovo stregone della tribù(qui si è raggiunto l'apice)....vogliamo parlare di quanto fosse scontato vedere la protagonista vittima della sevizia "stacca pisella"?
Vogliamo parlare di quanto fosse scontato scoprire che lei sarebbe stata l'unica a salvarsi? vogliamo parlare di quanto fosse ridicolo vedere gli aborigeni cucinare il corpo umano come facciamo noi con il pollo e il tacchino?(con tanto di spezie, attenzione)....

E va bene....ci sono una marea di scene veramente ridicole, ma veramente, mica per scherzo....però il film è chiaro sin da subito: mi prendo sul serio solo io, non fatelo voi se no l'incantesimo si spezza e non mi gustate più....
...e difatti così facendo sono riuscito a gustarmi la regia e alcuni momenti di tensione, senza farmi condizionare dalle cazzàte e senza alcun pregiudizio.....Eli Roth voleva esagerare appositamente e credo di essermi divertito a vedere "The green inferno" quanto lui a girarlo...
Un film che se si scende a compromessi e sopratutto ne si capisce la chiave di lettura bizzarra può anche arrivare alla sufficenza......ma solo in questo caso....è da prendere come un voler giocare con il vecchio cinema, ed è palese se lo si osserva con attenzione.

P.S.Comunque Eli Roth non si vuole proprio levare il vizio di creare preamboli di mezz'ora....è più forte di lui.....