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THE GREEN INFERNO regia di Eli Roth

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Alpagueur     4½ / 10  26/11/2020 16:28:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The Green Inferno è un'esperienza inquietante e sanguinosa che tenta di trasformare il sangue e l'uccisione in una forma d'arte. Entrando sapevo che Eli Roth aveva un feticcio sanguinolento, quindi mi aspettavo delle dure uccisioni, ma il film era ancora più cruento di quanto mi aspettassi ed è stato un po' difficile da guardare. Attenzione che il film non è realmente un film horror nel senso che è spaventoso, è più simile a Saw con dei cannibali. Questo film porta sangue e uccisioni così lontano che è davvero solo per coloro che amano i film eccessivamente cruenti. La recitazione, i dialoghi e la storia sono tutti deboli, ma l'attenzione preliminare del film è più diretta a tutti i modi in cui le persone possono essere brutalmente assassinate. È l'attenzione sull'uccisione che esemplifica il fatto che Roth non si preoccupava tanto della storia, voleva solo prendere l'omicidio e il sangue e renderli una forma d'arte, come Tarantino. Il film conserva un oscuro senso dell'umorismo, un esempio è che queste persone vengono uccise, mentre la tribù ha un mucchio di mucche e maiali che rimangono intatti. Alla fine questo film è un'esperienza cinematografica, niente più che un inquietante gore fest, se lo vedi probabilmente ti verranno nausea e brutta voglia, detto questo il film non è per bambini o per i deboli di stomaco. Mi sento di dire che rispetto ai due film che cerca di omaggiare (Holocaust di Deodato e Ferox di Lenzi) è carente prima di tutto nella colonna sonora (ho aspramente criticato il film di Deodato per le scene di torture reali sugli animali ma le musiche di Riz Ortolani sono di prim'ordine, così come quelle di Roberto Donati in Ferox, stiamo parlando di autentici capolavori del sound, due delle intro più straordinarie del cinema in genere, non solo tra i cannibal movies), non c'è uno straccio di musica decente (Manuel Riveiro chi? giovane compositore spagnolo, all'attivo solo 4 film: Aftershock, questo, Resa dei conti, Knock Knock...ditemi voi). Il tentativo di ambientazione leggermente diversa (la parte più occidentale dell'amazzonia, nel Perù, rispetto al Brasile degli altri due film) non è sufficiente a dare a questa pellicola un tocco di originalità. Visto una sola volta, non ricordo nemmeno se si trattava della cut o della uncat version, non mi sono assolutamente posto il problema. Dimenticabile e dimenticato. Preferisco ricordarmi la dolce sequenza iniziale di Holocaust o la bellissima scatenata funky intro cittadina (NYC) di Donati...

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