caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE GREEN INFERNO regia di Eli Roth

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     7½ / 10  26/09/2015 10:43:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se l'avesse fatto un regista italiano,o l'Asylum,avremmo già gridato al capolavoro.
E invece va a"scomodare" il cannibal movie(genere fra l'altro inesistente nel panorama del cinema contemporaneo) nientepopodimeno che Eli Roth.
I risultati sono accettabilissimi,il regista e sceneggiatore si sporca le mani di terra e sangue,si reca in Cile con tutto il cast e la troupe a disposizione e riprende tutto ciò che è necessario per puntare il dito contro le multinazionali arraffa-soldi,il disboscamento dei boschi,i finti attivisti perbenisti che pensano solo a mettersi in mostra su YouTube o affini,alla tendenza new-age dell'essere vegani,il tutto in chiave sia orrifica che umoristica allo stesso tempo.
L'ha ammesso lui stesso"volevo prendere questi ragazzi che pensano di dominare il pianeta con l'arroganza e uno smartphone in mano,tagliuzzarli e punirli a dovere".

Lo splatter c'è e non in dose massiccia come si poteva pensare,il trucco è gestito magnificamente,le parti cruenti vengono riprese a mano con inquadrature sporche e si arriva al punto da credere a ciò che sta avvenendo su schermo.
Pervade lo stile documentaristico che Herzog metteva in gioco già molti anni prima,però The Green Inferno ha tutta l'aria di arrivare al cuore di una nuova generazione in declino,che probabilmente pensa solo di divertirsi a guardare smembramenti e scene di cannibalismo estremo,ma c'è ben altro servito sul piatto della tribù.

Roth riprende temi già trattati in Cronache Dei Morti Viventi di Romero,inserisce con dovizia nei particolari la critica quando serve e con un piglio ironico azzeccatissimo (anche nei titoli di coda con i profili Twitter a fianco alla lista del cast,come per dire"ormai siamo stati inghiottiti dalla tecnologia,è inutile negarlo") e si districa bene tra i confini della tensione e del grottesco,regalandoci scene divertenti e mai troppo demenziali.

In più non si vedeva un film così da...boh dall'inizio degli anni 80 con Lenzi?
Quindi ci stava attualizzare il tutto con lo stile scanzonato ma indubbiamente preciso nel fotografare paesaggi lugubri e sinistri del regista/sceneggiatore Eli Roth.
Per quanto riguarda il cast segnaliamo una performance deliziosa di un'attrice emergente Lorenza Izzo,a lei le redini dell'intera pellicola e con Justine ci addentriamo nella giungla per sopravvivere con le unghie e con i denti.Ammetto che grazie ai primi piani del suo volto dipinto di terrore,sono riuscito a teletrasportarmi nella gabbia dei prigionieri per pregare che a lei non le capitasse nulla.

Un V.M 18 trasmesso al cinema finalmente.Vale la pena darci un'occhiata?Se siete in vena di un film si splatter ai limiti del sopportabile,ma di una trama che offra spunti di riflessione su come i social network e i Mass media facciano il lavaggio del cervello a giovani incalliti che parlano di rivoluzione,senza che ci sia una vera causa dietro,allora ve lo consiglio caldamente.

Un saluto dal vostro tnx di fiducia.