Macs 6 / 10 01/05/2016 20:42:45 » Rispondi Tutto sta a non paragonare questo film a cose già viste, e ai punti di riferimento del genere. Roth intitola "The Green Inferno", richiamandosi esplicitamente a "Cannibal Holocaust" di Deodato, ma è evidente fin dalle prime scene che intende fare un'operazione diversa. Si tratta di un film che vuole essere mainstream, vuole colpir eil box office ed essere fruibile da un pubblico vasto. Per cui non aspettatevi scene da snuff movie efferato/indipendente. La fotografia è patinata, la storia non è nulla di nuovo e non c'è la volontà di shockare. Ne esce un filmetto guardabile, con qualche messaggio di critica sociale (diverso da quello del film di Deodato, che era tutto contro i media, mentre nel film di Roth i media sono l'unica salvezza). Speravo si pigiasse di più il pedale, ma ho riaggiustato subito le mie aspettative non appena il film è partito. Roth aveva il diritto di fare un film diverso da quello che ci aspettavamo, e noi avevamo il diritto di non seguirlo: invece il film comunque coinvolge, dichiaratamente non si prende sul serio con delle scene al limite del ridicolo, comunque intrattiene ma non è certo niente di memorabile o di paragonabile ai "predecessori" a cui nemmeno lega le stringhe delle scarpe.