caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE LONE RANGER regia di Gore Verbinski

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  07/11/2013 11:43:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gli elementi consuetudinari del cinema di frontiera vengono contaminati con un'ironia quasi demenziale, come fosse prodotta dalla mente un po' bacata dello stralunato Tonto.
Aspetti fumettistici e comici si fondono con una violenza che non ti aspetti -soprattutto se si pensa che il prodotto è griffato Disney- Gore Verbinski rilegge a suo modo il mito del vecchio West non facendosi comunque mancare i clichè su cui Peckinpah o John Ford hanno costruito un mondo e le loro fortune.
I paesaggi mozzafiato si fondono con scene altamente spettacolari che richiedono spesso una certa sospensione della credulità, eppure ci si diverte parecchio notando come il regista col suo team sia riuscito a infondere nuova gloria ad un mito radiofonico degli anni '40 (successivamente oggetto di serie tv, fumetti e cartoni animati).
Chi lo riteneva un personaggio ormai superato si dovrà ricredere dinnanzi alla radicale rinfrescata, perspicace nel ridefinire il rapporto fatto di spassosi battibecchi tra Lone Ranger e il nativo Tonto, e soprattutto nel dipingere i due prodi combattenti come uomini normali, anche un po' goffi, e quindi parecchio distanti dal prototipo dell'eroe infallibile senza macchia nè paura.
Inoltre c'è da evidenziare la buona chimica tra Armie Hammer, che dimostra di non essere solo belloccio, e Johnny Depp, a rischio parodia di se stesso forse, ma talmente assuefatto a ruoli grotteschi da essere in grado di interpretarli con incredibile facilità
Ci si compiace in quanto il solito baraccone tutto effetti speciali e niente anima è scongiurato. C'è l'ostentazione del kolossal unita a personaggi meno scontati di quel che si possa immaginare, inseriti in un racconto spumeggiante a dispetto della durata sproporzionata.
E poi, per chi da bambino seguiva il cartone animato, sentire ancora una volta l'" Ouverture del Gugliemo Tell" di Rossini provoca più di un sussulto.