tylerdurden73 7 / 10 13/03/2018 09:50:46 » Rispondi Chi ama il cinema horror di fine anni '80/inizio '90 difficilmente non potrà essere intrigato dal ritorno di Don Coscarelli a 10 anni di distanza dal notevole "Bubba Ho-Tep". Per lo stile visivo adottato qualcuno ha parlato del primo Sam Raimi ed in effetti il paragone calza a pennello. Piacevole è il riferimento a quel tempo passato, come la creazione degli effetti speciali, che pur non convincendo in toto nella parte finale, risultano in linea con certo artigianato di spessore. A livello narrativo invece abbiamo un' intricata jungla di riferimenti partoriti dalla possibilità di intersecare linee temporali e dimensioni parallele, di conseguenza le trovate interessanti si sprecano (menzione meritatissima per il patchwork di macelleria) mentre due detective per caso e molto sui generis tentano disperatamente di salvare la Terra da una terribile invasione di mostruose creature. "John dies at the end" è un lavoro parecchio stratificato ma mai prolisso o fine a se stesso, semmai i tanti snodi proposti, con relativi personaggi, avrebbero meritato un lavoro a maggior ampiezza visto che alcune cose restano in superficie ed altre, come nel frettoloso finale, giungono smorzate nonostante l'alto potenziale. C'è una frattura tra la prima parte e quella a seguire, l'opulenza spinge infatti verso una sorta di saturazione e la splendida prima mezz'ora resta un caso isolato, seppur Coscarelli riesca a mantenere viva l'attenzione al netto di un cast non proprio ispirato (Paul Giamatti escluso, anche nelle vesti di produttore). Resta un horror comedy divertente e soprattutto originale, con spunti Lovecraftiani e riferimenti al cinema del Cronenberg più "carnale" (impossibile non pensare ad "Existenz") mixato con la leggerezza di "Men in Black".