Wyrael 9 / 10 14/06/2007 00:37:13 » Rispondi Vera poesia... Il soggetto non propone nulla di nuovo ed accattivante, ma nonostante ciò viene sviluppato in una SCENEGGIATURA A DIR POCO DIVINA. Il tema sulla concezione della donna in Cina viene trattato con arte mostrando allo spettatore le tradizioni, gli usi ed i costumi di quell'epoca, in questo caso quelli di corte. La messa in scena è perfetta, peccato per il montaggio tipico dei film cinesi, nel quale spesso le inquadrature sono eccessivamente fisse su tempo prolungato e ciò appesantisce, per la maggior parte di noi occidentali, la scorrevolezza del film. I dialoghi spesso sono molto "stretti" ed inverosimili; ovvero sembrano seguire uno schema teatrale piuttosto che cinematografico, rendendo così il film, a parer mio, leggermente più poetico. Bella l'idea dell'alternarsi delle vicende; complotti, inganni, lotte, amori, coincidenti metaforicamente a quelle delle stagioni che si concludono prima nella penultima scena con l'inverno; la fine di ogni cosa, il buio, il freddo, il candore della neve (che rappresenta secondo me l'innocenza e la "purezza" della protagonista) poi nell'ultima scena con l'estate; tutto rinizia inevitabilmente...
PS; Strepitoso il dialogo sulla balconata della terza e quarta signora riprese dal basso ed illuminate da una luce celeste, candida ma allo stesso tempo fredda e pungente; 3a Signora: "Tutto è rappresentazione, se reciti bene inganni gli altri, se reciti male inganni te stessa, se non sai nemmeno ingannare te stessa non ti restano che i fantasmi..." 4a Signora; "tra gli uomini e i fantasmi, la sola differenza è il respiro..."