ferro84 8½ / 10 15/03/2013 10:37:36 » Rispondi Non so quanto la valutazione di questo film sia condizionata dall'onda emotiva che provoca in tutti noi eppure questo racconto dell'età "del dolore che non ha ancora voce" insegna quanto sia difficile crescere, abbandonare il guscio familiare protettivo e cimentarsi con le difficoltà della vita che spesso risiedono dentro di noi. Non sono le prime esperienze, ridurre tutto al primo bacio ma imparare a comprendere le immense sfumature dei rapporti umani, a volte dolci e a volte amare. Certo il film è molto furbo, Chbosky ricorre a schemi visivi e narrativi ampiamente collaudati (vedi Spoiler)
Chbosky riprende molto della cinematografia classica adolescenziale, non solo cinematografica ma anche dei serial tv come Dawson's creek. Punta sull'effetto nostalgia, carta vincente sempre e comunque, analizzando l'adolescenza di tutti noi, ponendoci un personaggio che vive i classici problemi adolescenziali senza una vera e propria analisi delle conseguenze dei suoi traumi. Nonostante il suo migliore amico si sia suicidato e la zia abbia abusato di lui, i disturbi di Charlie emergono verso il finale, questo per far si che sia più facile l'immedesimazione anche a scapito di una effettiva analisi. Bella la colonna sonora sebbene l'utilizzo di Heroes sia abbastanza scontato, tutto è abbastanza collaudato e già visto, così come il voler parlare di amicizia e nello stesso tempo confonderla con l'amore che in adolescenza è sempre tanto romantico.
eppure, nonostante tutto il film mantiene una freschezza e rara profondità. Noi non siamo il risultato di una triste storia, la felicità va colta in quei momenti perfetti, con le persone che si amano, per i quali vale la pena vivere, in quei momenti che ci si sente parte del mondo e quando arrivano vanno colti e vissuti in pieno fino all'infinito.
Gabriela 15/03/2013 16:55:45 » Rispondi E' vero, siamo stati presi in castagna dall'onda emotiva.... ma di questi tempo fa solo che bene :)