caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NASCOSTO NEL BUIO regia di John Polson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Matteo Bordiga     7 / 10  21/08/2005 15:25:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Omaggio alle atmosfere, alle ambientazioni e al pathos di “Shining”; omaggio alla poetica, ormai straziata e consumata da decine di imitazioni, del monumentale “Psycho”.
Si può certamente imputare a “Nascosto nel Buio” un (ben guidato) corto circuito di citazioni. Ma, nel rimescolare idee già (ab)usate per ottenere un nuovo filone narrativo, Polson non manca di aggiungere quel fondamentale contributo personale di tensione, trovate originali e adrenalina seminata a piene mani lungo la trama del film. Il risultato? Un thriller che è difficile abortire prima di giungere agli ultimi fotogrammi e un (tutto sommato) piacevole labirinto di citazioni. Tantissimi i dettagli che, soprattutto nell’ambientazione, rimandano a “Shining”: dall’inizio del film in cui si inquadra dall’alto la strada di montagna che percorre la macchina dei protagonisti per giungere alla villa di campagna (analoghe inquadrature aprivano la pellicola di Kubrick) al senso di isolamento che si respira nella villa, sorella minore del mastodontico “Overlook Hotel” sperduto fra i monti. Fino agli sguardi allucinati della straordinaria Dakota Fanning (che molto spesso ricorda le gemelline-fantasma di “Shining”) e al rapporto padre-figlia che ripercorre, con lievi modifiche, la vicenda di Jack Torrance e della sua famiglia.
Omaggio riuscito, insomma, con menzione anche per l’ottimo Robert De Niro, riscattatosi da recenti interpretazioni di dubbio spessore in film di ancor più dubbia qualità (Godsend e fratelli minori).