caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE regia di William Friedkin

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Italo Disco     10 / 10  15/10/2013 21:38:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"IL tuo album di ricordi è come te. Fa schifo!" Rimango sempre affascinato ogni volta che lo rivedo, dall'imperioso impatto visivo che avvolge tutta la pellicola grazie alla fotografia "naturale" di Owen Roizman, dalla forza con cui Friedkin riesce a dare un tono duro allo svolgimento della trama senza esagerare ma fondendo magistralmente realismo e finzione dando ampio spazio all'indagine poliziesca, d'altronde il film è tratto da un romanzo ispirato da un fatto realmente accaduto, ma anche il pubblico di allora aveva bisogno di emozioni forti quindi piede accelerato sul celeberrimo inseguimento tra "Papà" Doyle e il marsigliese. Alcune trovate sono epocali, se non erro per la prima volta un tizio viene fatto scendere dalla propria auto e gli viene sequestrata per fare l'inseguimento, pratica usata in tanti film d'azione successivi e sono quasi sicuro che non era mai stato fatto vedere un poliziotto che spara alle spalle di un bandito prima di questo film. Film polizieschi e di gangster c'è n'erano già stati tantissimi perciò di per sé non era proprio una novità, ma il regista portò la modernità necessaria a rinnovare il genere continuando il discorso intrapreso da GANGSTER STORY. Gene Hackman è il protagonista e la sua spalla è Roy Scheider, il cattivo è Fernando Rey e il suo sgherro è Marcel Bozzuffi, mettiamoci pure Tony Lo Bianco e tutti quanti se non sono perfetti poco ci manca. Hackman poteva bastare per quanto è bravo, solo lui poteva reggere da solo tutto il film, tarantolato e incazz_oso per tutto il tempo insegue l'obiettivo, anzi, l'ossessione della cattura del francese fino a non capirci più niente in un finale tutt'altro che accomodante; Scheider fa da supporto ed è il poliziotto più umano dei 2, ed è anche quello più spiritoso (è sua la battuta che ho scritto all'inizio), ottimo direi; Rey sembra uscito da un film di Bunuel visto che anche qui è un borghese di tutto rispetto, ma è stato uno dei più grandi attori spagnoli e qui non si smentisce; Bozzuffi e Lo Bianco sono le tipiche facce da poliziesco che si amalgamano alla perfezione con il resto del cast e faranno qualche "poliziottesco" in Italia. Stranianti le musiche di Don Ellis, tra jazz e fusion contaminati con rumori elettronici, ma ha me sono piaciute tantissimo. Doppiaggio eccellente. Arrivò al 29° posto nella classifica italiana della stagione 1971/72, un gradino sopra invece niente popò di meno che ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO "SCORPIO" E' TUO!! Entrambi influenzarono parecchio il poliziesco italiano, che ne prese personaggi e situazioni. Eddie Egan e Sonny Grosso, che fanno una particina, erano i 2 poliziotti che realmente avevano sventato il traffico di droga dalla Francia in America sul finire degli anni '60 fatto che ha ispirato prima il libro e poi il film.