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WOLVERINE: L'IMMORTALE regia di James Mangold

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elio91     6½ / 10  09/06/2014 17:28:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Peccato. Ancora una volta c'è la possibilità di sfruttare uno dei personaggi più affascinanti, misteriosi e riusciti della storia della Marvel (perlomeno, per oltre vent'anni è stato così) ma questo film soffre dello stesso problema cui andarono incontro i comics su Wolverine: l'inflazionato uso del personaggio, saturo in ogni serie possibile.
Il primo film su Logan non era un granché, questo secondo mi ha preso di più, ha alcuni spunti buoni e rimandi da cuoricino alla miniserie di Claremont/Miller: può bastare?
Ovviamente no.
Ok la violenza, ok Jackman che di Wolverine non ha unicamente l'altezza da tappo, per il resto si è sempre calato nel ruolo con efficacia e magnetismo. Ok persino l'ambientazione giapponese: ma se questa nel fumetto servì a dare a Logan dei risvolti più profondi ed eclettici sul personaggio, fino a quel momento rude, violento e incontrollabile (unito quindi alla saggezza orientale, al codice d'onore e alla calma) non è sfruttata affondo nel film. Wolverine è in perenne conflitto con sé stesso, tra il suo lato animale e quello umano. La trasferta orientale ne doveva restituire un lato poco conosciuto e non credo nel film sia venuto fuori benissimo.
Mariko Yashida invece è un ottimo personaggio, nel fumetto diventerà la (quasi) moglie di Logan.

Oscuri sono gli intenti di molti personaggi, più abbozzati che combattuti nel loro intimo.
C'è da dire che anche grazie a questa instabilità nella trama, nonostante la prevedibilità dello sviluppo, le tantissime scene d'azione (la metà delle quali inutili), si è incuriositi fino alla fine dagli eventi perché talmente ingarbugliati da non ritrovarcisi.

Poi una grande incongruenza: ma perché Logan, bicentenario, assiduo frequentatore perlomeno in tempo di guerra del Giappone, sembra non capire l'idioma (eppure nel fumetto lo parla con abilità)?

Tra i nomi alla regia si fece anche quello di Darren Aronofsky, un vero peccato non sia andato in porto. Mangold è anonimo seppur capace di controllare il tutto: ma ciò che resta memorabile è solo l'inizio. E la consueta scena dei titoli di coda, preparatoria all'unico vero motivo per cui è stato fatto questo film: una sorta di traino per i Giorni di un futuro passato nelle sale da poco.

Wolverine, il lupo solitario, il burbero ma complesso Logan, funziona più in coppia con gli x-men. Ma non per la natura del personaggio, per il modo maldestro in cui viene sfruttato male: come nei fumetti, fortunatamente non sempre.