Ciumi 7½ / 10 15/01/2010 11:21:22 » Rispondi Due sequenze su tutte: quella iniziale nel metrò, in cui viene introdotto molto bene quel clima allucinato di mistero che si protrarrà in tutta la pellicola, e soprattutto il viaggio angoscioso tra malati e brandelli di carne, per le corsie d'ospedale, degli ospizi, dei manicomi, e di tutti i ricoveri umani. Se il film nasce come iterazione alle condanne antimilitariste, e alle fobie collettive e ai veleni post-bellici, sembra in verità interessarsi e focalizzarsi (ma la materia è quella degli incubi, che poco si presta a farsi inquadrare) su paure ataviche, abissali, e in primis alla lotta dell'individuo contro l'appressarsi della morte.
Spesso trasfigurazione della realtà non equivale a estrosità o gioia creativa; ma a noia, disagio, rifiuto, sofferenza, malattia.
atticus 15/01/2010 11:22:21 » Rispondi Mi riprometto sempre di vederlo, ma non l'ho ancora fatto...
Ciumi 15/01/2010 17:53:07 » Rispondi Beh, non è nulla di nuovo né nulla di eccezionale, ma una visione la merita, secondo me. Ciao.