caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LE CINQUE CHIAVI DEL TERRORE regia di Freddie Francis

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
BlueBlaster     6½ / 10  11/10/2013 01:36:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gradevole horror ad episodi tipicamente in british style, infatti assomiglia a tutte le altre produzioni horror inglesi di quegli anni e sopratutto Freddie Francis si ripeterà con "Racconti dalla tomba" che è praticamente la stessa cosa con storie diverse ed il concetto del filo conduttore che lega i personaggi pure (infatti ci ero arrivato dopo un istante) ed in questo caso direi proprio buttato li piuttosto che come avviene in "Racconti della tomba".
Cinque persone e cinque storie che al giorno d'oggi trovano il tempo che trovano ma che a quei tempi di certo avranno fatto il loro dovere...a mio avviso questo film si può considerare cult perché, a meno che anch'esso non avesse copiato da altri film, introduce situazioni ed elementi che verranno più volte ripresi nel corso del tempo e quindi un plauso per le idee ci sta sicuramente.

Nel primo episodio abbiamo una storia di una maledizione che sa davvero di poco e che quando dovrebbe arrivare il momento topico delude alla grande sia come pathos che come effetti...vorrebbe essere un mezzo giallo gotico macchiato di horror ma riesce solo nell'atmosfera e per il resto solita solfa inutile.
Dal secondo già si comincia ad essere originali con una famiglia alle prese con una evoluzione del regno vegetale ossia una pianta cosciente ed assassina...non si vede nulla di che e l'dea è più che assurda ma comunque originale e bella la situazione da intrappolati in casi.
Con il terzo rimaniamo sul mediocre perché la storia del voodoo e della canzone tratta dalla musica sacra mi è piaciuta ma due cose mi hanno fatto "odiare" l'episodio ossia la faccia da cretino del protagonista e il tipo di musica che suonano...per il resto assistiamo ad una buona prova per la regia e ad una idea non poi così male ma non succede poi molto e forse è più ironico che altro.
Il quarto è il migliore e forse fonte di ispirazione per Raimi e parla di un antagonismo tra un pittore ed un critico...per entrambi finirà male e le loro vendette sono grottescamente spaventose, divertente ed originale per l'epoca oltre che credo inquietante.
L'ultima, con Donald Sutherland, è una storiella tanto per riempire il tempo ed è solo una prova di stile per regia ed attori, solita minestra con dramma.

Recitato benino, orchestrato con cura da Freddie Francis e con buone caratteristiche tecniche dalla fotografia alla colonna sonora.
Se vi piace il genere è un buon prodotto e credo meriti comunque per un appassionato dell'horror.