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INSENSIBLES regia di Juan Carlos Medina

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  09/10/2013 10:56:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' la storia spagnola il filo conduttore di "Insensibles", notevole pellicola firmata da Juan Carlos Medina che seguendo la strada tracciata da Guillermo Del Toro ( "La spina del diavolo", "Il labirinto del fauno") amalgama i mostri della fantasia con quelli ben più spaventosi del passato.
Dagli anni '30 fino ai giorni nostri, svariando tra la penosa esistenza di un bimbo recluso in manicomio con altri suoi simili, tutti affetti da un misterioso morbo che li rende immuni al dolore, e quella condannata, causa leucemia, di un medico appena diventato padre.
Il mistero che lega i due personaggi è tenuto in perfetto equilibrio da una sceneggiatura che non presenta imperdonabili falle, saltellando tra l'oggi e terribili rievocazioni inerenti l'invasione nazista e la seguente dittatura di Franco. La tetra e decadente ambientazione dell'ospedale psichiatrico resta testimone muta di accadimenti terribili, destinati ad essere portati alla luce con tutto il loro depravato carico.
I sottotesti si sprecano, resta soprattutto impresso quello dell'infanzia negata con il piccolo protagonista tramutato dalla condizione in cui si trova in qualcosa che di umano ha conservato ben poco. Un barlume di speranza però c'è ancora, e da quel momento frutto di insospettabile tenerezza si scatena una miriade di eventi che solo nel presente troveranno un'adeguata chiusura del cerchio. Toccante il modo in cui il dolore fisico viene sostituito con un'insopportabile sofferenza mentale, soprattutto quando a mancare sono i pochi punti di riferimento cui ci si può attaccare vivendo segregati in una lurida cella.
Poco convincenti i minuti conclusivi in cui Medina sbraga eccessivamente verso territori fantasy che cozzano con la tragicità del fatto storico, aldilà di ciò il film viaggia che è un piacere per l'intera durata.