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HANNAH ARENDT regia di Margarethe Von Trotta

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The Gaunt     7½ / 10  25/05/2014 17:45:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film della Von Trotta si concentra su uno dei capitoli più importanti della vita della Arendt: essere faccia a faccia e vedere in carne ed ossa uno dei mostri dell'Olocausto, ciò che è stato il suo "ragioniere". Un incontro fondamentale e pieno di turbamento nel vedere non un fanatico ideologizzato, bensì La banalità del male incarnata in un grigio e mediocre burocrate, privo di qualsiasi etica e di codice morale.
Hannah Arendt racconta la genesi di un pensiero a suo modo rivoluzionario e per i tempi fonte di controversia, dove la libertà intellettuale del suo pensiero filosofico, lungi dal giustificare gli atti di Eichmann, cerca di capire l'origine di questo male, le ragioni del profondo decadimento morale durante il processo totalitario del nazismo. Un concetto nuovo e proprio per tale audacità fonte di polemiche che ne provocano l'isolamento accademico e creando attraverso dei flashback un parallelismo con il mentore della Arendt, il filosofo Heidegger. La Von Trotta riesce a focalizzare bene l'elemento centrale del film, tuttavia qualche perplessità mi è rimasta su altri aspetti di contorno del film: ad esempio mi è sembrato irrisolto il rapporto con Heidegger limitato a pochi richiami del passato, lasciato più intuire che spiegare.