IL GLADIATORE regia di Ridley Scott

JohnRambo     9½ / 10  21/08/2009 13:41:24 » Rispondi
A mio modesto parere, il 2000 aveva bisogno di una nuova epica narrativa. Morti i libri (Internet è pura illusione di cultura... spesso), morta la capacità e l'autorevolezza degli insegnanti nel comunicare il sapere, morta l'iniziale ambizione della Televisione di fornire nuovi paradigmi educativi (direi tutto il contrario), insomma definitivamente tramontato il periodo da "Libro Cuore", altri mezzi, come la Musica (da sempre uno dei più efficaci), ed il Cinema devono assumersi il compito di comunicare ai giovani ambizione, pensieri illustri, desiderio di compiere "grandi cose", il culto della memoria, che sono l'unico motore per creare una società ed un mondo "migliori".
Tutte queste cose sono inglobate in questo film eccezionale. Il personaggio di Decimo Meridio è tuttaltro che un superuomo, ma dotato di forte volontà e grande determinazione, e non privo di contraddizioni. Un Uomo a tutto tondo, insomma. Apparentemente privo di ambizione, è disposto a sacrificare la sua "pace" per la Patria, e diventare Imperatore secondo la volontà di Marco Aurelio. Meridio è legato da un amore totale alla moglie ed al figlio, ma è anche divorato dal desiderio per la figlia dell'Imperatore, a causa di un precedente legame con lei. Egli non vuole uccidere, ma non esita a farlo per Roma, persino entrare in un complotto contro il suo, volente o nolente, nuovo Imperatore (un pericoloso disadattato che di Roma ha una visione di cartapesta). Infine compie il suo fato, muore, ma non senza ricordare il motivo per il quale tutta la sua vita era stata guidata fino ad allora (fare la volontà di Aurelio - la vendetta dei suoi cari è solo un contorno "necessario").
In tutto questo emerge che ogni uomo deve sempre farsi guidare dalla propria coscienza, trarre insegnamenti dal passato, ed essere sempre "degno" dei valori che pone alla base della propria esistenza. Tutte cose di cui oggi dovrebbe occuparsi la Scuola, difficili da insegnare ed inculcare pervasivamente nelle menti dei ragazzi.