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90 MINUTES regia di Eva Sørhaug

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  04/05/2018 09:27:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il fatto che "90 Minutter" sia ambientato in Norvegia ha poca importanza, la trilogia di drammi domestici raccontati da Eva Soraugh presenta similitudini con avvenimenti rintracciabili nella cronaca nera di tutto il mondo.
Ovvero quando l'amore giunge alla sua conclusione più infausta e tragica, quando il passato viene travolto da una follia scatenata da quelli che possono essere svariati motivi e l'unica via d'uscita si annida nel distorto pensiero dell'annullamento totale, con la piena tabula rasa eletta a soluzione di tutti i mali.
Protagonisti tre uomini di diverso carattere ed estrazione sociale agli antipodi, il loro passato viene definito attraverso piccoli indizi, mediante i quali si può ugualmente comprendere la disperazione o la pazzia pronta ad esplodere.
Johan, uomo d' affari probabilmente sommerso dai debiti, anche nell'atto estremo aderisce ad una sorta di malinconico romanticismo dando ancor più peso tragico al tutto, Fred e Trond vivono situazioni maggiormente crude con il primo allontanato dai suoi affetti, pronto quindi a negarli al mondo intero, il secondo, un mezzo criminale dedito a consumi esagerati di alcol e droga, responsabile dei momenti più indigeribili con una violenza che si fa concreta e non più lasciata all'immaginazione.
A Soraugh servono poche pennellate per definire l'esasperazione dilagante, suggerisce i motivi ma indaga più le dinamiche senza dimenticarsi di esaltare una reazione palesata nel finale tra il liberatorio e il metaforico. Si mostra inoltre efficace nel contrapporre l'ordine rigoroso delle abitazioni al disordine esistenziale, come a sottolineare la spaventosa "normalità" di situazioni limite che possono attecchire ovunque senza distinzioni di alcun genere.