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SCARFACE (1932) regia di Howard Hawks

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JOKER1926     7 / 10  24/01/2013 00:51:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Scarface" di Howard Hawks è l'esempio di splendore del Cinema , tale prodotto, nel corso degli anni, è stato "remixato" da più registi, fino ad arrivare agli anni ottanta con il sublime lavoro di Brian de Palma.

Le storie del gangster, cinico e folle, sono state sempre riportate con una freddezza necessaria, quanto mai efficace.
Hawks porta in scena le dinamiche (ispirate alla vita di Al Capone) di un uomo risucchiato in un disegno più grande di se stesso…
Paul Muni interpreta Tony Camonte, mafioso di origini italiane. La prova trasmette dunque tutto ciò che vuole farci vedere la regia; ovvero traspare la forza, la follia e la debolezza di un personaggio sopra le righe, violento e spregiudicato.

"Scarface", come il suo personaggio, si eleva dal solito gruppone cinematografico del tempo, siamo ancora nel 1932, è diventa ben presto un esempio imprescindibile. Il film infatti depone le proprie fisionomie nel nome di un ritmo alto, altissimo. Le sequenze sembrano essere girate decenni dopi!
Oltre ogni applauso inerente alla sfera tecnica è doveroso, logicamente, innalzare anche il lavoro che riguarda la sceneggiatura.
Praticamente è questa ultima ad enfatizzare e a declamare (contemporaneamente) i personaggi e a rendere uniche e inquietanti alcune scene. La storia si imbottisce di una violenza e di una tattica criminale cronica, mai paga, fino ad un epilogo particolare.
Il finale risulta, in poche parole, più interessante a livello psicologico che visivo. La regia analizza (volontariamente) la figura di Tony come un uomo debole. Le spettacolari gesta del Tony di de Palma, tanto per far qualche parallelismo, vengono meno. Hawsk, per carità, sceglie un'altra strada e non quella della "mitizzazione" dell'icona.
"Mitizzazione", che dopotutto, non deve esserci. Già dall'inizio, nella prefazione della pellicola, il messaggio appare quanto mai chiaro.

"Scarface" nasce per criticare stato e criminalità, zero encomi, tanta amarezza...