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LA GRANDE BELLEZZA regia di Paolo Sorrentino

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oh dae-soo     9 / 10  22/05/2013 16:48:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che raramente mi sia capitato di vedere un film che vuole essere un capolavoro come questo.
No, perchè esistono film che possono esserlo, quelli che ci sperano, quelli seppur piccoli che lo diventano, quelli che, oggettivamente, lo sono.
La Grande Bellezza lo vuole essere, te lo dice ad ogni sequenza, ti guarda negli occhi e fa: "guardami, io sono un capolavoro, qui dentro c'è tutto, guardami quanto sono bello, intenso, profondo, affascinante, intelligente, spiritoso, monumentale, sottile e maestoso."
per farlo ci mette gli occhi, il sorriso e l'illegale bravura di Servillo, è lui è il Suo volto.
ma è il film che parla
e io l'ho guardato, l'ho fissato negli occhi e nelle labbra, mi ha fregato ancora una volta, ipnotizzato e gli ho risposto "Sì, sei un capolavoro"
poi, ripensandoci, qualcosina in quello che diceva non mi tornava ma la trance non è ancora passata
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( non intendo parlare di Fellini, Mastroianni e dolci vite, lo faranno tutti)
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Sorrentino non fa movimenti di macchina, Sorrentino volteggia, accarezza, accelera, rallenta, plana, accompagna, si distanzia e si avvicina, insegue, sfiora.
Non ci sono movimenti di macchina, è un tutt'uno di armoniosa e indescrivibile bellezza.
Le bambine che corrono nel giardino, Jep che costeggia il lungotevere, quei cieli che diventano terra e quelle terre che diventano cielo, tutto si muove, noi ne restiamo cullati, come una montagna russa per una volta non violenta e paurosa ma lenta e rassicurante. Tutto diviene la grande bellezza, lo è quella vera, autentica, quella che Jep crede irraggiungibile perchè sepolta dal chiacchiericcio e dal rumore della vita, dall'imbarazzo dell'uomo a stare al mondo; lo è Roma, magnifica come non mai, una città che vive i suoi contrasti placida e in*****sa, che vede prostitute sotto il Colosseo o gente che si manda apigliasselanter**** vicino al Gianicolo; lo è il film stesso, questa meraviglia di immagini e parole in movimento.
Ed è in questa città tanto eterna e immobile quanto gaudente e lussuriosa che fa finta di vivere la fauna umana raccontata da Sorrentino, un crogiolo di volti, voci, movimenti, apparenze e inganni che va a letto quando il resto della gente si sveglia. E in questa fauna, in questa giungla, il Re Leone è Jep Gambardella, uno scrittore fallito che ha deciso di dedicare la propria vita al Nulla, ma un Nulla così pieno, così lucente e così denso da sembrar Tutto, da far apparire anche il più disperato degli uomini come il più potente.
Sono tanti gli uomini che vivono nel nulla consapevoli di farlo ma qualcuno nel nulla ci affoga, qualcuno dal nulla si fa ipnotizzare, qualcuno nel nulla ci si nasconde e qualcuno, come Jep, nel nulla ci nuota e sguazza.
Se non fosse per il monologo finale, una splendida e terribile disamina della condizione umana, sarebbe quasi da pensare che Jep in questa vita ci sguazzi non solo contento di farlo ma del tutto inconsapevole di come in realtà questa (non)vita sia miserevole.
Eppure Jep a una sua amica, in una delle innumerevoli serate tra amici, in quel sabato perenne di dolce vita, eppure Jep a una sua amica una volta ha mostrato tutto lo sporco sotto il coperchio d'oro dell'apparenza. La demolizione controllata che subisce la donna è terribile, pluff, tutto quello che hai costruito lo vedi ora caduto ai tuoi piedi, anzi, lo vedono gli altri ai tuoi piedi perchè te l'hai sempre saputo che era lì. Pluff.
Eppure Jep, un attimo dopo, lo dice a tutti gli altri, ragazzi, non raccontiamoci storie, diamoci solo affetto tra disperati perchè questo siamo.
Il primo tempo è qualcosa di immenso, una frammentarietà incredibile ma così carica di bellezza, crudeltà, poesia e ferocia da restare storditi.
Ne parlai per Tarantino. Anche Sorrentino (buffo no? uno di Taranto, l'altro di Sorrento) è un regista verticale, uno che sa assemblare scene e dialoghi come nessun'altro ma che quando deve dare orizzontalità al film, quando vuole raccontare una storia, ha dei limiti molto evidenti. Eppure se in Django i limiti non erano voluti -perchè là una storia c'era e in qualche modo la si voleva raccontare- qua quella del regista napoletano è una scelta consapevole. Se mischiassimo a caso le varie scene avremmo quasi lo stesso film.
Ma è proprio quando Sorrentino dà linearità e consequenzialità, quando si concentra soltanto su una sola vicenda, quella della Santa, che il film per una buona mezz'ora perde tantissimo, un errore madornale, un peccato mortale a mio modo di vedere.
Tre scene completamente sbagliate, quella del bacio, con, tra l'altro, quella specie di occhiolino della suora di clausura al mandingo, quella del matrimonio con quel Cardinale troppo pacchiano per essere vero, e quella della cena (non tutta però), prolissa e stanca nell'incedere. Il personaggio interpretato da Herlitzka è davvero fuori luogo, non credibile. Sorrentino cercava un contrasto con l'assoluta purezza di Fede della Santa ma il contrasto lo si poteva ottenere con meno grossolanità a mio parere.
Fuori da queste tre scene difficile trovare qualcosa di sbagliato: si resta scioccati peggio di un horror a vedere quella bimba che imbratta la tela col suo dolore e la sua ribellione, si resta incantati dal racconto, al momento non terminato, della prima volta di Jep (qui c'è un Servillo da panico), si resta disorientati e schifati dalle sequenze col guru chirurgo plastico o quella del funerale come palcoscenico di sè (anche se quelle lacrime, non previste e da evitare, rimane il dubbio non siano vere), ci si ferma il cuore a vedere quei fenicotteri volare via, simbolo di bellezza ma anche di libertà mentre la santa, quasi per contrasto, dice di mangiare radici perchè le Radici sono importanti.
Le musiche ora nazional-popolari ora liriche accompagnano una galleria d'immagini straordinaria.
Sorrentino rende sublime il trash, pulito e lucente il lordume, elegante il degrado.
E mette in tavola una carbonara piena di Roma, omaggia la città come pochi hanno fatto prima di lui, e non contento della sua ricetta mette ancora più pecorino romano, Verdone qua, la Ferilli di là, Venditti e una notizia di Totti qua e là, perchè Roma ha bisogno delle sue icone e niente più di loro può raccontare meglio Roma.
La Ferilli poi è magnifica, la figura più tragica di tutte, perchè lei la sua sofferenza non la nasconde, lei non mette un vestito moderno alla sua grezza e sboccata romanità, non mette perline davanti il suo cuore o se lo fa, gli occhi raccontano altro. Però, e qua purtroppo c'è un altro errore di Sorrentino, la sua morte arriva affrettata, una brevissima ellissi che non rende merito al personaggio.
Verdone è tutto in quell'unico suo spettacolo, in quel volto che per un secondo è terrorizzato che gli applausi non arrivino, poi arrivano, quelli che ha sempre aspettato. Ma forse questo momento sperato da sempre non è niente di che, ha atteso tanto tempo un attimo che non valeva quasi niente.
E, anche lui, con la schiena curva dal peso della sconfitta, se ne torna a casa.
Film ambizioso, pretenzioso, chissà quanti lo demoliranno.
E, forse, possono anche aver ragione.
Ma Sorrentino, per me, quella Grande Bellezza l'ha sfiorata, se non raggiunta.
Ed è uno dei pochi che può permettersi di mettere il mare nel soffitto e far credere anche a noi che sì, quel mare è là.
elio91  31/05/2013 14:12:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran commento oh dae, come sempre.
Cogli l'anima dei film anche quando non siamo d'accordo, tipo a serbian film.
E adesso... io me la rivedo "La grande bellezza"!
oh dae-soo  07/06/2013 19:25:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ah, lì l'unica anima che potevo cogliere era quella de li mortacci sua!

Vengo a leggerti!

Anche io volevo rivederla ma avevo finito i biglietti omaggio...
elio91  07/06/2013 19:52:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Wei, tu non ci crederai ma l'ho visto tre volte.
Pure Terry.
Manchi solo tu.
oh dae-soo  07/06/2013 19:59:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh *****, ho due biglietti a 4 euro, ci vado oggi e domani?

ora controllo se c'è ancora su :)
andreapau  11/06/2013 08:53:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti, hai scritto un gran bel commento ma su alcuni aspetti ho avuto delle diverse sensazioni.
La morte di Ferilli, proprio perchè affrettata, a mio avviso è perfettamente funzionale al racconto di vite vissute in profonda superficialità, che nella smania di nuotare in superficie non possono permettersi immersioni nel mistero della morte, da intendersi solo come avvenimento estetizzabile per il corredo di lacrime e smorfie di dolore.
Jep non vive, recita.
La grande bellezza è qualunque cosa possa arricchire la fastosa scenografia o i movimenti coreografici che accompagnano la messa in scena.
Jep finge redenzioni, ricerche del tempo perduto o ogni artificio che possa nobilitare esteticamente la sua messa in scena perenne.
Jep è un uomo di *****, peggio dei volgari, peggio dei cattivi.
oh dae-soo  11/06/2013 16:14:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazia Andrea.
Della Ferilli non contesto tanto l'affrettato dimenticarsi di lei, una mancata elaborazione del lutto, quanto proprio un modo troppo veloce e confuso nel raccontarla. Probabilmente non avesse aperto gli occhi su quel letto l'avrei preferito anche se la scena funzione magnificamente in quel modo.
Sulla totale finzione e recita di Jep sono abbastanza d'accordo ma ogni tanto si rivolge agli spettatori del suo teatro personale e il trucco lo svela.
La sua consapevolezza di quello che è e fa è straordinaria.
andreapau  11/06/2013 17:11:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo trovo talmente ambiguo, da non credergli nemmeno quando svela il trucco.Come un mago
elio91  11/06/2013 10:06:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuro che Jep reciti sempre? La scena del funerale è molto ambigua. "Non si deve mai piangere a un funerale... perché è immorale".
E molto ambiguo è lui. Ma lì il cambiamento è già iniziato.
andreapau  11/06/2013 12:30:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao elio.
Proprio perchè ambigua mi devi concedere una lettura diversa dalla tua.
Io sono convinto che Jep reciti il cambiamento.
In quel pianto sintetizza la recita del dolore.
elio91  11/06/2013 13:33:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Guarda, io la prima volta che l'ho visto l'ho pensata come te. Poi son cominciati a sorgermi dei dubbi. Non riesco ad inquadrare Jep in ogni caso, specie nel finale, come un personaggio negativo: dopo Cheyenne è il personaggio più "bello" e positivo di Sorrentino, perfino più di Titta di Girolamo che si riscattava con la sua morte rocambolesca.
Non è un eroe, non è senza macchia (è sporchissimo) ma credo sia in mezzo al marasma di ipocrisia e càzzate il più sincero, il più ipocrita ma alla fine anche il più onesto.
andreapau  11/06/2013 13:55:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per me rimane il più negativo nonostante una certa non-nocività diretta.
Titta si riscatta da una vita vissuta sotto il ricatto della malavita organizzata, quindi, a modo suo è una vittima.
Cheyenne è vittima di una fama immeritata che lo ha "bollito" nel perdonargli le debolezze.Ma è buono e di buoni sentimenti.
Jep è certamente bello, ma vittima esclusivamente di se stesso, un insopportabile edonista.
A me questo ha trasmesso..non pretendo che sia una lettura universale.E' la mia, mediata dalla mia sensibilità personale e non dalle interviste di Sorrentino, Servillo e Verdone...che peraltro non mi sembrano concordare con le letture ad minchiam del devastato mentale con il quale sono in perenne duello
oh dae-soo  11/06/2013 16:17:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Discussione molto interessante.
La scena del funerale ha due interpretazioni.
Un'inaspettata e improvvisa umanità di Jep.
Un andare fuori dal copione per rendere ancora più convincente la sua recita. E' come se Jep non si accontenta del suo già vanesio trionfo e aggiunga ancora qualcosa.

Io sto per la seconda.
elio91  11/06/2013 17:50:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispondo sia a te che Andreapau.


Sarà anche una recita della recita ma che qualcosa si smuova dentro di lui è innegabile (tutto comincia con la morte della sua fiamma di gioventù, perché anche lì lui è davvero sconvolto). Altrimenti la scena brevissima in cui osserva la Costa Concordia quando sappiamo che non si era MAI mosso da Roma, dopo la scomparsa di Ramona bisogna ricordarlo, non significherebbe nulla. Ci va perché è sconvolto e interiorizza a suo modo il dolore in questa maniera e la consapevolezza di stare imputridendo e invecchiando.
Quindi io credo in Jep Gambardella (che sembra uno spot elettorale di grande efficacia peraltro).
andreapau  11/06/2013 21:30:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Plausibile credergli, ma il sorriso finale di Jep mi suggerisce un averla fatta franca.Quindi io non credo in Jep Gambardella
andreapau  11/06/2013 17:13:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A costo di sembrare un fissato, ribadisco che a mio avviso Jep recita la sua improvvisa umanità, quindi siamo d'accordo
oh dae-soo  11/06/2013 16:20:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jep rende affascinante, interessante e positiva la sua negatività.
elio91  11/06/2013 17:51:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più negativo anche di Geremia, di Andreotti? O di Tony Pisapia?

outsider  11/06/2013 18:21:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oh dae ed elio vedo ora questi vostri commenti e capisco che, nonostante la profondita' di ph dae, non e' stato capito il " voler dir o dir voler" del regista.
ci vuole il BaFFo come chiave di volta a codesto ambito, per segnare cum laude quel momento che spiega tutto e librar fa la pellicola verso orizzontiiu' alti.
e dunque dico e porgovi la veritas...:
il momento del ricordo quando il giovane e bello Jep si trova vicino al mare, in quella meravigliosa parentesi fra gli scogli, di fronte alla ragazza con la splendida carnagione chiara e le labbra rosse bellissime, portatrici di amore,  quand'ella decide di aprir la camicetta in un gesto provoca erezione spacca mutande, allora Jep tocca il vertice del significato della vita, il punto d'arrivo di ogni uomo, principio e sintesi del fine dell'umanita'. In quell'unione mancata, che tutto spiega e che da all'uomo,cnella unitade e per la unitade il significato vitae, che culminar dovrebbe poi nel dare vita alla vita e nel ritrovarsi poi appagati per il cammin terreno, in quell'unione mancata e' il significato di tutto.
Jep trasformera' la sua vita in un cammino in cui la notte segna i suo "tirar mattino" distruggendo quell'insignificante apparenza in cui si rotolera' quasi senza sporcarsi, si rotolera' nel letame senza sporcarsi ma rimarra' fermo all'amore perduto, si' come la fanciulla terra' un diario che il Buon marito trovera' in cui confessera' di aver amato Jep. Egli sarebbe stato diverso incarnando quella parte buona di se stesso solum accanto a Lei. 
Ripeto chiudendo il cerchio, solo quando vibrerete ad alte risonanze, come aquile dal disio chiamate, potrete  capire e sentire il significato della vita. Lo stesso far potrete con la maturita' se alla consapevolezza della vita vi aprirete, ma sempre se ne siete in grado,vovvero se la morfologia interiore vostra che incarnate in questa vita terrena ve lo consente. Ecco perche' il BaFFo che guardava l'orizzonte dagli alti colli abruzzesi, pur giovane, vedea quello che altri non riescono nemmen da veci scrutando l'orizzonte. Per essere vita devi fonderti con la tua parte interiore e conoscerla, permearla, dividerla, capirla. Un mio professore diceva che studiare non serve ad un caxxo, ma per capirlo devi aver studiato. Io offro a Voi la via.  Sta a Voi accettare la necessita' di vedere.  Chi rigetta la mia luce e' come Giuda, tradisce se stesso, perche' ogni uomo e' sottomesso alla legge di amore e unione....e questo Sorrentino lo sa bene.
oh dae-soo  11/06/2013 19:48:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io voglio seguire la tua Luce allora, conducimi ov'ella alberga.
outsider  11/06/2013 23:14:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
meraviglioso quell'ov'ella oh dae... hai visto?...sono riuscito ad un apostrofo aggiungere!
va bene allora, vi guidero' per le irte stade che conducono alla conoscenza, dove non troverai intellettuali che criticano, auto referenziati ed erettisi a rango di semiDei, ma solo pura luce rivelatoria e illuminante la tua stessa energia animica, capace ad una sola vibrazione di connetterti con le energie ancestrali.
ho parlato dal profondo e non scherzo. per me facil non fu distinguer tenebrae da lux, ma dopo mi librai addormentandovi fra petali e caldi raggi.
m'e' venuta cosi', ma ti assicuro che e' cio' che mi e' accaduto.
Niko.g  12/06/2013 13:18:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Invero, io capisco ancor meno che se mi fosse pria taciuto il tuo concetto
ed ora ancor più dubbio nella mente aduno,
sarò breve e pur diretto
a chi voi prende per lo cùlo?

oh dae-soo  12/06/2013 01:24:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
fammi uscire dalle tenebrae

non scherzo

e se quella luce che vedo in fondo al tunnel sei tu avvicinati allora, che io mi inondi di Te

e la canoscenza mi dilani l'animo
outsider  12/06/2013 20:16:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
si' caro. quando addormenterai quello che in te ti tiene legato alla materia, ai sofismi della realta' materiale illusoria, alle energie che tentano di assoggettarti spaventandoti per renderti debole e succhiarti le energie, quando comprenderai che in te esiste quell'energia ancestrale chiamata anima e sempiterna, che accompagna lo spirito affinche' evolversi possa in tutte le sue incarnazioni, quando riuscirai ad entrare in risonanza con quella tua parte, a vibrare solo alla sua risonanza, allora tutto quello che appare materializzato ai tuoi occhi lo vedrai nella sua reale forma, ovvero come parto di una matrix virtuale appositamente creata per costringerci a corsi e ricorsi. ma allora, solo allora, quando riuscirai a sentire il tuo stesso anelito che vibra in risonanza con la uce universale che tutto governa, azzerando qualsiasi creazione materiale umana, qualsiasi costruzione del pensiero, lasciando inalterato esclusivamente quel pensiero e creazione che riporta all'origine, all'equilibrio ancestrale, solo allorA, quando avrai visto e sentito la realta' che si staglia all'orizzonte illusoriamente materiale, come un quadro quadridimensionale, ma che nasconde un ologramma , allora comprenderai la consapevolezza dello sguardo del BaFFo che gia' nel 1989 aveva percepito la realta' vera oltre la montagna. Vi sono esseri e forze che sovrintendono a questo e che tutto conoscono, esseri che governavano la Terra centinaia di mogliaia di anni fa. Noi siamo un loro esperimento.
elio91  11/06/2013 18:33:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stending ovescion per il baFFo.
andreapau  11/06/2013 21:30:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, perchè la sua molla è il nulla.
outsider  07/06/2013 18:06:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bellissimo commento il tuo. tu fai sempre commenti lunghi da letterato. qui si percepisce un liceale ed e' stupenda questa cosa, perche' non e' l'intelettuale fatto e formato che scrive, ma l'appassionato ancora in sommovimento interiore davani a " la grande bellezza " di questo prodigio cinematografico che anche a me ha fatto innamorare e vibrare.
non sono d'accordo con te sul discorso di suor maria davanti alla cui solennita' mi prostrerei devoto. i contrasti volutamente accentuati dal genio di sorrento dipingono abilmente, ahime', la realta' umana. Roma non e' tanto importante. Ho ascoltato una mattina un'intervista radiofonica a sorrentio e servillo, fatta dopo i giorni di premiazioni che hanno bocciato ingiustamente questo colosso che, comunque, ha gia' trionfato in sala. Roma e' volutamente onirica, soffusa, quasi nella nebbia come sfondo simbolico. Il film e' un film sulla realta' umana, sarebbe stato valido comunque anche decenni fa. Un film sul 900 direi. Insomma, Sorrentino e' un poeta, un artista, un mago del nostro secolo. Io lo adoro perche' capisco che in se,cquando guarda il mondo, lo vede in tutte le sue dimensioni nascoste.
oh dae-soo  07/06/2013 19:18:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma io il personaggio di suor Maria non l'ho affatto bocciato, anzi!
Ho solo detto che la sua vicenda prende troppe scene ed è un inutile "racconto" in un film meravigliosamente frammentato.
Anche per me Sorrentino è un poeta, se la gente lo crede presuntuoso, anche se lo fosse, non c'è niente di male, molti poeti si considerano de in terra, bisogna giudicarli solo sulle opere.
Sì, il film poteva essere ambientato in molte epoche diverse.

Grazie dei complimenti Baffo!
oh dae-soo  07/06/2013 19:18:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma io il personaggio di suor Maria non l'ho affatto bocciato, anzi!
Ho solo detto che la sua vicenda prende troppe scene ed è un inutile "racconto" in un film meravigliosamente frammentato.
Anche per me Sorrentino è un poeta, se la gente lo crede presuntuoso, anche se lo fosse, non c'è niente di male, molti poeti si considerano de in terra, bisogna giudicarli solo sulle opere.
Sì, il film poteva essere ambientato in molte epoche diverse.

Grazie dei complimenti Baffo!
elio91  22/05/2013 17:22:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sto sbavando come un cane idrofobo.
oh dae-soo  22/05/2013 17:50:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Porta i fazzoletti allora
Niko.g  22/05/2013 20:13:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sorrentino è un furbacchione, ma tu prima di commentare potevi almeno aspettare che passasse l'ipnosi no?!
Te lo dico in simpatia eh. Con i registi che fanno girare la mdp come una giostra bisognerebbe sempre andarci cauti. Comunque ho la sensazione che sia un "The tree of life" in versione urbana. Spero di sbagliarmi, altrimenti lo stronco.


oh dae-soo  22/05/2013 21:33:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E te invece non devi avere pregiudizi allora :)

E' la stessa cosa, ma sempre meglio un'ipnosi post film che pre no?

non ho visto Tree o f Life ma non credo c'entri molto

Sorrentino è molto radicato alla realtà

anche se la seconda parte qualche riflessione sul trascendente si può fare ma niente di che
oh dae-soo  22/05/2013 21:34:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho scritto da cani


idrofobi
elio91  23/05/2013 00:58:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che ti fumi? Sorrentino con Malick c'azzecca una mazza, già dal trailer. Strano che tu non ci abbia visto il demonio, è già un passo in avanti incredibile.
Manticora  22/05/2013 17:08:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento! Complimenti! Non vedo l'ora di vederlo!
oh dae-soo  22/05/2013 17:50:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Manticora!

Speriamo ti piaccia, non è affatto scontato...