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LA GRANDE BELLEZZA regia di Paolo Sorrentino

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guidox     6 / 10  13/10/2013 00:42:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sorrentino è bravo e lo sa...e questo sta diventando un problema, perchè si nota sempre di più un autocompiacimento che si esaurisce in se stesso, con tanti orpelli che fanno tanto forma e poca sostanza.
eppure gli attori sono diretti alla perfezione e tra l'altro rendono benissimo (discorso a parte per Servillo che da solo ormai regge con le sue interpretazioni anche film non eccelsi elevandoli a qualità notevole).
il quarto d'ora iniziale, lo svolgersi della festa, è un piccolo riassunto del film: un bello che stucca.
ok, te lo puoi permettere perchè sei veramente in gamba, ma dopo un po' ci si attende un cambio di passo, per diventare da bravo a grande.
occasione non del tutto sfruttata, ci si perde nei dettagli quando per me c'è qualcosa che non funziona a livello più generale.
farfy  14/10/2013 12:35:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao! non ho capito cosa secondo te non funziona nel film. Forse perché non da risposte ma pone solo riflessioni? Per me è ha un'architettura magistrale. E mostra si l'incertezza che percorre il nostro tempo.
guidox  14/10/2013 19:30:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sinteticamente direi che è proprio così, che non ci sono risposte ma soltanto riflessioni.
però provo ad approfondire il discorso.
probabilmente quel che non mi convince è da subito la base di partenza, perchè con un incipit così scarno e anche non propriamente originale (65esimo compleanno e presa di coscienza tardiva di una vita vuota), l'architettura che per te è così magistrale, per me invece poggia troppo sulla forma e nonostante un'interpretazione stupenda di Servillo, mi è parso che Sorrentino alla fine sia rimasto indeciso su molte cose, non dando risposte più per mancanza di idee mascherate da una maestria alla regia indiscussa, che non per invitare alla riflessione lo spettatore.
un mix fra il cinema di Lars Von Trier (senza però affrontare l'angoscia con fare liberatorio), quello di Lynch (gli indizi che lascia Sorrentino sembrano posticci, come quell'artista che dipinge un quadro astratto e poi gli dà un significato, piuttosto che cercare di spiegare un concetto mettendolo su tela) e quello di Fellini che per ora rimane comunque su un altro pianeta.
per me il Film di Sorrentino rimane Le conseguenze dell'amore, perchè credo sia il più suo.
un saluto a te.