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STOKER regia di Chan-wook Park

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eruyomè     7½ / 10  22/04/2015 17:13:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi

L'atterraggio di Park, la cui trilogia ho adorato, in terra americana mi aveva preoccupata a morte, il timore che Park potesse piegarsi alle logiche produttive hollywoodiane e perdere di libertà creativa era fortissimo.

Eppure devo dire che, se pur dei compromessi saranno sicuramente stati fatti, Park non ha tradito sé stesso.
Per me il film è stato troppo sottovalutato e criticato al di là dei suoi demeriti effettivi.
Perchè delle pecche ci sono, ovvio. Prima di tutto, la sceneggiatura non è sua. E si sente, decisamente.
Si potrebbe anche dire che in fin dei conti la trama è banale, forse è vero.
Ma con una trama mediocre un regista mediocre farà un film mediocre. Un grande regista invece ne farà comunque, quasi sicuramente, un bel film. E così è.

E non tanto per il mero virtuosismo registico, qui infatti non c'è chissà quale svolazzo autocompiaciuto, anzi.
E' tranquillo, quasi pacato. (Molti direbbero lento probabilmente. Ormai se non c'è una sparatoria o un'esplosione ogni cinque minuti, pare che un film sia lento. E che ciò sia male. Mah…)
E' un film quanto mai sgradevole, partendo dalle atmosfere, fino ai personaggi. E' disturbante, malsano, asfittico. Sgradevole pur non mostrandoci esplicitamente niente di sgradevole. Dietro la patina della buona società, emerge questa famiglia di disturbati, ognuno di essi "malato", con del marcio dentro, e ognuno nel suo modo particolare.
La protagonista verrà fuori pian piano, ed emerge così la violenza e l'attitudine inevitabile ad essa, il tutto nella banalità quotidiana, tanto inquietante quanto senza un perchè. (bravi gli attori tra l'altro in questo senso, la Wasikowska ovviamente come protagonista, ma anche una brava Kidman, un ruolo marginale, quello della madre, ma ben recitato e significativo, con qualche monologo davvero riuscito).

Non c'è però nulla di mostrato, di crudo, di esagerato. Anzi.
E' tutto suggerito, lasciato all'intuizione. Ogni sequenza è studiata, ogni scena, ogni dettaglio, voluto, importante, non dimenticabile. Niente è lasciato al caso.
I richiami ed omaggi a Hitchcock e ad Oldboy, e forse anche ad altro della trilogia, ma non solo, sono solo una finezza in più al tutto.