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PERFECT BLUE regia di Satoshi Kon

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  08/07/2015 13:17:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "Perfect Blue" Satoshi Kon , dopo parecchi lavoretti all'ombra di nomi più noti, non solo debutta con un lungometraggio tutto suo, ma si fa notare come uno tra gli autori più promettenti di quel panorama anime con contenuti destinati ad un pubblico adulto.
Trattasi di un thriller psicologico particolarmente cervellotico soprattutto nella parte conclusiva; Kon guarda palesemente a Hitchcock e a sua volta fungerà da ispirazione per tanti registi e sceneggiatori Hollywoodiani che dall'intersecarsi dei piani narrativi, in particolar modo tra quello reale e immaginifico, ricaveranno le loro maggiori fortune.
Protagonista è Mima, una cosiddetta idol (ovvero una cantante di pezzi disimpegnati e molto orecchiabili); la carriera musicale però sembra andarle stretta e su consiglio dei manager decide di passare al cinema. Dapprima piccoli apparizioni in una serie televisiva, ma ben presto il suo ruolo diventa centrale. Questo grazie alla pubblicità ottenuta per aver accettato una scena decisamente forte e per alcuni scatti di nudo finiti su parecchie riviste.
Arriva la notorietà, però i fans restano spiazzati da questa svolta radicale, e la stessa Mima sembra perdersi tra l'identità casta e pura incarnata nella precedente vita professionale e questo nuovo mondo in cui per far carriera è disposta a tutto o quasi. Ad accentuare il suo disagio ci pensa un misterioso stalker che utilizza internet (ancora agli albori, interessante notare come la protagonista non sappia neppure come funzioni) per perseguitarla. Inizieranno a fioccare gli omicidi, tutti legati all'entourage della nuova stellina. E mentre gli indizi sembrano non lasciare dubbi Kon ci regala un epilogo inaspettato, decisamente avvincente e tutto sommato credibile.
"Perfect Blue" resta il punto di partenza di un percorso davvero folgorante anche se breve, per via della scomparsa prematura dell'autore. Un ottimo film caratterizzato da riflessioni psiconalatiche applicate al sociale, temi che diventeranno focali nella carriera di Kon generando prelibate delizie come "Tokyo Godfather" o voli mozzafiato sospesi tra fantasia e realtà come in "Paprika" e "Millennium Actress".