Reduce dal successo de "Il Mucchio selvaggio", Peckinpah gira questo nuovo western e pare ammansirsi, lasciando da parte la violenza che l'aveva contraddistinto per puntare su di una storia dai tratti comici. E' una riflessione amara e scanzonata su di un'epoca ai titoli di coda, schiacciata dal progresso proprio come - ironia della sorte - il suo protagonista Cable Hogue, un casuale pioniere dell'acqua dall'ingegno fuori dal comune. Jason Robards porta in giro per il west una faccia da cane bastonato che è tutta un programma ma sono anche i tratti profondi dei personaggi secondari a decretarne il successo; ed il finale, in un primo tempo apparecchiato per il più classico degli happy-end, trova la sua naturale ragion d'essere nella morte grottesca del protagonista, celebrato nell'elegia del predicatore Joshua come si celebrerebbe appunto la fine di un'era. Nonostante qualche perdonabile lungaggine descrittiva di troppo è una pellicola malinconica e bellissima. Stella Stevens sa sprigionare un sex appeal pazzesco.