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TULPA regia di Federico Zampaglione

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Roderick     1 / 10  23/06/2013 20:54:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non potendo riavere i soldi indietro mi sfogo qui, nella speranza di riuscire ad evitare quest'esperienza umiliante al maggior numero di persone possibile.
E scusate se nelle mie parole leggerete della rabbia malriposta, ma sono veramente schifato.
Perché Tulpa non è solo un brutto film o un'opera malriuscita; se così fosse avrei tutt'altro atteggiamento nei confronti del regista, perché chiunque può sbagliare, il passo falso ci sta, anche ai maestri è capitato.
Zampaglione insulta lo spettatore, gli sputa in faccia un pasticcio maleodorante senza alcun rispetto per i vincoli che legano opera-spettatore, il quale paga e dovrebbe abbandonarsi alla visione sicuro d'avere davanti a se, quantomeno, qualcosa di professionale e di compiuto. Poi il film può essere in parte nelle sue corde, più o meno fluido, molto riuscito o per nulla, ma sempre entro i limiti della produzione nazionale, visto che si vede nelle sale di prima scelta.
Tulpa è sconcertante per quanto è brutto, per il cattivo gusto che lo pervade e per l'approssimazione con cui è fatto.
Ho sempre detestato i registi "mancati o i critici che non sanno cos'è un set e che attaccano i maestri trovando il capello fuori posto o l'inquadratura un po' fuori bolla, ma in questo caso è talmente devastante l'incompetenza tecnica da diventare intollerabile.
L'ottanta per cento del film è fuorifuoco (so che sembra una battuta provocatoria ma è così).
C'è addirittura una ripresa in prospettiva di una cassa in cui è rinchiusa una delle vittime dove a fuoco c'è solo un centimetro della superficie…una roba da non credere! Se un allievo di una scuola di fotografia scatta una foto del genere usando il diaframma in quel modo lo lapidano!
Gli scavalcamenti di campo non si contano, come anche gli errori di montaggio che portano una crescente sensazione di confusione sterile e paludosa.
La fotografia è stile cento vetrine (vorrei sapere con che camera è stato girato).
Il dilagante uso di riprese traballanti (che non sembra scelta stilistica ma un modo per velocizzare le riprese) ci porta a desiderare di avere tra le mani una steadycam (o anche una più modesta glide) per usarla come corpo contundente addosso all'operatore. L'inseguimento tra la Boeri e il buttafuori trans (si si…) necessita di sacchetto per il vomito.
Per non parlare della recitazione: memorabile l'espressione della Gerini mentre legge sul giornale della serie di omicidi, una roba esilarante, come pure la "pazzia" dell'assassino prima di morire…Scary movie gli fa un baffo! Che dire poi dei graffi sulla schiena della Gerini provocati da una signorina…neanche un grizzly potrebbe lasciare dei segni così!
E poi giù con parole mangiate, ripetizioni, inflessioni stanche, dialoghi soporiferi.
Insomma, potrei andare avanti per ore, ma direi che mi sono sfogato abbastanza.
Un'amara riflessione finale: dopo il buon Shadow, tutti noi speravamo in una qualche forma di rinascita del cinema di genere, seppur in forma diversa rispetto agli anni d'oro.
Ma dopo aver visto Tulpa, è come se un turista che non sa dell'11 settembre, si recasse a Manhattan per vedere le torri gemelle e si trovasse davanti a Ground Zero.
Questo cinema non è neppure derivativo, è imbarazzante parodia. Nella realizzazione e nei contenuti. Un pianto.
Una domanda mi sorge spontanea: com'è stato girato e, soprattutto, chi ha girato Shadow?