pier91 9 / 10 08/02/2011 01:19:38 » Rispondi Non si può ridurre Luci della città ad una favola romantica, inscenata peraltro con un candore e una malinconia inimitati. Il titolo è spia di un'intenzione meno ingenua e certo meno sentimentale. Non ricordo chi usò per la prima volta l'espressione "fuoco sotto la cenere", ma trovo che descriva perfettamente ciò che il film vuol comunicare allo spettatore. Ovvero l'ambiguità di un mondo sfavillante di luci e di quattrini che cova nell'ombra il germe della miseria. In tal senso l'umanità incorrotta del Vagabondo e della fioraia cieca è da considerarsi eroica.