NotturnoInRosso 7½ / 10 26/12/2013 18:00:28 » Rispondi La vita di Adele è un film piuttosto ostico secondo me. Non per le, ormai famosissime, scene di sesso lesbo, quanto per il personaggio di Adele in se per se. Stiamo parlando di una ragazzina che pian piano scopre la sua sessualità; passo importante per l'età adolescenziale. Purtroppo però le sue scoperte le farà in compagnia di Emma che, in quanto al mondo tutto nuovo delle lesbiche, ne sa molto ma molto più di lei
ed infatti sarà Emma quella ad uscire dalla storia "senza un graffio"
Adele è sostanzialmente una sconfitta, un'esclusa; una di quelle persone che brillano sempre di luce riflessa, mai di quella propria. Nonostante vengano mostrate tutte le buone qualità che anche lei ha, è Emma la vera "star" della situazione. E' lei che sarà sempre a suo agio insieme alla buffa compagnia di persone "alternative" (termine orribile ma passatemelo) mentre Adele se ne terrà sempre un pò fuori, sul limitare. La sua incapacità di lasciarsi andare all'amore non solo fisico la ucciderà piano piano, mentre Emma crescerà e imparerà a vivere e convivere con e nella vita. Questo farà si che
quest'ultima verrà inghiottita dal mondo che adora; fatto di ragionamenti filosofici, di socialità, arte e colori.
Adele negli anni della convivenza vivrà parte della propria vita, con le sue soddisfazioni e mancanze, e molto della vita di Emma. I suoi sogni saranno i sogni di Emma e, i suoi traguardi, pure. L'allieva finirà per bruciarsi e diventare cosi una figura triste e solitaria mentre la maestra maturerà, allontanandosi infinitamente da Adele ed i suoi errori. Non sappiamo se con il tempo la bambina un pò svampita avrà capito e sarà maturata oppure no, il finale lascia la questione in sospeso. Fatto sta che se il regista proverà a fare un seguito, beh, dovrà darsi parecchio da fare per farlo meglio. Il film è lunghetto devo dire, e in certi punti leggermente noioso e claustrofobico per via dei frequentissimi primi piani, ma comunque scorre e uno si fa tutta la pellicola senza problemi. Per quanto riguarda le scene lesbo, io non so se anche nella realtà siano cosi ma penso che il regista le abbia volutamente rese cosi "hot" per mostrare quali siano le basi su cui regge la storia tra Emma e Adele; la passione all'ennesima potenza. Con questo tipo di basi una storia non sarà mai "normale"; infatti quando entreranno nella routine di tutti i giorni la cosa si sfascerà in quanto
Adele non saprà reggere l'impatto con il successo professionale di Emma e, sentendosi esclusa da quel mondo con cui in realtà non è mai entrata veramente in sintonia, si rifugerà tra le braccia del collega di lavoro, iniziando cosi la sua spirale autodistruttiva.
A malincuore devo dire che questo film passerà presto nel dimenticatoio, nonostante sia obiettivamente molto bello e recitato con intensità. Non ha una storia vera e propria, e anche il fatto che il tema sia una storia lesbo, mi sa non gli darà quella appetibilità che cerca il pubblico. Di film su storie d'amore ne saltano fuori 200 al giorno, questo rientra tra quelli, anche se è splendido a parer mio. Comunque sia, è veramente un bel film, di quelli che ti scavano dentro, indipendentemente dal fatto che sia una storia omosessuale.