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LA VITA DI ADELE regia di Abdellatif Kechiche

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  04/02/2014 13:44:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Saturizzato il tema biografico dell'immigrazione fa un tuffo nel passato, agli esordi, e torna ad approfondire la tempestosa fase ormonale della pubertà, nel quale aveva ancora qualcosa da dire dopo 'La Schivata'. In quell'opera a dire il vero allestì questo 'teatro' nel cortile della scuola a contraltare a quello scolastico, nel quale un ragazzo per accattivarsi le simpatie di una ragazzina prese parte alla recita scolastica, e lunghe furono le sequenza a scuola, interrogazioni della professoressa, i compagni nei banchi tra sguardi assenti o ironicamente contemplativi, proprio come ne 'La vita di Adele', Kechiche dimostra di conoscere bene il mondo giovanile, delineando le figure femminile disinvolte ma prudenti, mentre il mondo maschile è molto più ermetico, interiore, timidezza che sfocia in apatia o in gratuita aggressività incapace di relazionarsi col mondo femminile. Tutto comunque restava lì, non si inoltrò nella sfera sessuale, quello è appunto lasciato a questo film, 'La schivata' si può considerare come un primo riuscito approccio a quel mondo e 'La vita di Adele' lo sviluppo. Qui è tutto strutturato con perizia, 3 ore ma non lascia pellicola in più nelle sequenze, in Cous Cous' debordava volutamente a ricreare il realismo quotidiano, qui non taglierei neanche un cm di pellicola, è tutto localizzato, l'incontro già colpo di fulmine, le 2 cene con la famiglia intervallate dalle scene di sesso, Kechiche è meticolosamente preciso. Poi cosa che in Kechiche non avevo ancora avvertito è questo lirismo, soffermarsi sulla bocca di Adele, talvolta buffa quando dorme, altre volte sensuale, inquadrata anche quando mangia gli spaghetti, che poi pian piano sfocia in bacio, e infine in carnalità, tutto un corpo ispezionato, fatto nostro, è un gran romanzo di formazione.
Garanzia è anche quando all'omosessualità non accosta il vittimismo, proprio come all'immigrazione, non ricorre mai ai topoi, è giusto farne un accenno nel gruppetto delle amiche, anche per insinuare in lei quando intraprenderà la carriera da maestra quanto sia meglio evitare poichè non tutti i genitori hanno una visione 'svezzata', il passaparola, il tam-tam possono rovinare una vita. Ciò che consuma con l'altro maestro l'ho percepito come un'immolazione non un mero lusso sessuale, ma un tentativo di non far palesare l'altra sessualità, dato che qualche sospetto già era balzato. Per il resto condivido anche quest'anno la Palma d'oro, dopo 'The Tree of Life' e 'Amour', i gusti della giuria di Cannes aderiscono ai miei, in questi 3 anni sono le pellicole che ho preferito nel proprio anno solare. Infine un ultimissimo commento per Adèle Exarchopoulos, la regia di Kechiche aiuta, guardare anche il bacio in contro luce sulla panchina, visivamente uno spettacolo, nei primi 4 film ha già fatto vincere alle sue giovanissime protagoniste 2 César, ma la ragazza ci mette di suo per rispondere bene ai primi piani, genuina sensualità, 2 begli occhioni espressivi.