caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IN TRANCE regia di Danny Boyle

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  08/01/2014 12:44:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Contorto intreccio edificato sulla sparizione di un dipinto di Goya ordito da una banda di malviventi spalleggiati da Simon, insospettabile banditore d'asta. Tra heist-movie e un rompicapo ad incastri sfumato su colori che vanno dal rosso del sangue al rosa dell'infatuazione per la seducente ipnoterapeuta, si snoda un film tanto ambizioso quanto fastidioso nella propria eccedenza. Boyle abitualmente si cimenta con generi diversi e il più delle volte centra l'obiettivo, non in questo caso, dove alla perfetta messa in scena e alla notevole soundtrack (ottimo il riferimento a "Trainspotting", e non è un caso visto che Rick Smith degli Underworld firma le musiche) rischia troppo confidando in una marea di colpi di scena uniti a ribaltamenti di ruolo da disorientamento immediato, non perchè la trama sia incomprensibile, tutt'altro, semmai perchè il momento a sorpresa nella propria reiterazione stufa oltre ad assumere connotati poco plausibili.
"In trance" è un film saturo d'eleganza formale cui però non fa seguito la giusta finezza narrativa, Boyle si perde nelle sue stesse brame giocando a dimostrare virtuosismi non sempre utili. Buon per lui che ci sia un cast capace di salvarlo in corner: Mc Avoy lavora bene, Cassel è la solita faccia da schiaffi, la Dawson bravissima ed arma letale senza veli.
In bilico pericoloso tra smanie oniriche e un occhio sempre indirizzato sulla povertà morale il regista perde concretezza, la sua velocità d'esecuzione è lodevole, quanto la capacità di evitare fastidiosi momenti criptici. Al tempo stesso però questa enigmaticità appare artificiosa, tanto che il disvelamento pur a tratti sorprendente non regala mai quella botta di adrenalina indispensabile.