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GRAVITY regia di Alfonso Cuarón

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Marco Iafrate     6 / 10  08/10/2013 18:17:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La domanda penso ve la siate posta tutti: " Cosa rimane del film senza il 3D?" Poco!.
E' un vero peccato che avere questo fantastico mezzo a disposizione anestetizza il cervello. Essere rapiti dalla bellezza delle immagini non significa perdere di vista quella che è la cosa fondamentale per qualsiasi spettatore, cinefilo e non, capire il senso di un film.
A me, di "Gravity" è rimasto ben poco. E'rimasto ben poco perché a nulla vale salire su un' auto di formula uno se non la sai guidare., E' tutto molto bello (viviamo nell'Universo dell'estetica), la grafica al computer regala effetti speciali inimmaginabili 20 anni fa, ma poi devono anche esserci i contenuti, quelli che mancano in questo fumettone strabiliante.
Vuoi che eroi ed eroine americani/e ormai cominciano a stancarmi, vuoi che il finale è prevedibile anche da un bambino, vuoi che la Bullock non mi ha convinto neanche un po', vuoi che i dialoghi sono quello che sono, vuoi che è fantascienza ma i due protagonisti sono esseri umani e non gli X-men, vuoi l'assurdità di alcune scene, vuoi che il giudizio di un film di produzione statunitense è condizionato da un pensiero/parola: "Americanata", che se mi balena nel cervello durante i titoli di coda la frittata è fatta, non posso che rimandare i miei entusiasmi a qualcosa, magari meno scenografico, ma di maggiore spessore.

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Pasionaria  08/10/2013 18:50:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti è rimasto poco, Marco, perché la storia è talmente essenziale, che se le togli il resto in effetti... Tuttavia non puoi definire questo film un "americanata" , americanata è un film tipo Deep impact o Armageddon, qui la cura per la struttura stessa della storia non è buttata giù superficialmente. Il film non è mai statico, mantiene un ottimo ritmo e sa creare la giusta tensione in sala, insomma diverte.
Poi è giusto, risulta inverosimile in parecchie scene, la psicologia dei personaggi non è scandagliata, la trame si riduce ad un racconto di sopravvivenza, ma il resto è incredibile, almeno a me ha emozionato, non credevo mai più di riuscire ad identificarmi così intensamente con il panico e il terrore della protagonista.
Marco Iafrate  08/10/2013 19:19:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì, forse il termine "americanata" è inappropriato, in questo caso mi riferivo ad alcune scene, tra le quali quella finale (tipicamente americana), dove l'assurdità della cosa poteva benissimo essere evitata. Comunque ammetto che il giudizio è inversamente proporzionato alle aspettative, pensavo fosse un "quasi" capolavoro, il regista aveva in mano un gioiello e non lo ha sfruttato. Sono comunque contento che a te sia piaciuto (il tuo commento l'ho letto ora). Un bacione e ne parliamo domenica a tavola.
Pasionaria  08/10/2013 20:43:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, di nuovo vicini di posto come lo scorso anno?

Marco Iafrate  08/10/2013 21:22:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho già prenotato, c'è il segnaposto con i nostri nomi sul tavolo!