Dopo un temporaneo ribaltamento dei ruoli dovuto al ritorno allo stato di natura, il disilluso e disincantato sottoproletario si lascia a poco a poco ammaliare dal miraggio di "ricchezza", ma nel senso di illusione, poi di speranza e di ricompensazione del disquilibrio sociale fin lì vissuto, sognando un concreto microcosmo di semplicissima serenità. Così alla fine però non sarà, e il ritorno alla realtà, alla distinzione in classi, lo farà rimanere fregato.
. Molto coinvolgente l'interpretazione di Giannini. Niente di che come pellicola in sé, ma rimane un film di culto unico nel suo genere.