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STAGE FRIGHT regia di Jerome Sable

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4 / 10  28/05/2015 10:50:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi piacciono i musical. Anzi, a dirla tutta -rari casi a parte- li odio proprio. Mi sono avvicinato a "Stage Fright" non sapendo di dovermi sorbire per un'ora e mezza brani intonati a getto continuo come nemmeno a X Factor.
Però il film parte bene con un assassinio che richiama il Dario Argento dei tempi migliori, e la commistione evidentemente ironica tra horror, commedia e musical almeno in prima battuta incuriosisce.
Non che mi aspettassi un nuovo "The Rocky horror pictures show" o uno "Sweeney Todd", esempi apprezzabili di un genere a me non gradito, però neppure questo squallore.
Tra i titoli salvabili annovererei anche "Il Fantasma dell'Opera", la versione di De Palma funge da linea guida e il regista stesso viene eletto a nume tutelare della pellicola, citato più volte a partire dalla scena debitrice a "Carrie".
"Stage Fright" scopiazza a destra e manca, impossibile non pensare al "Deliria" di Soavi, vuole fare dell'originalità la propria forza ma intanto cita, se non addirittura plagia, senza pudore.
Ora, appare chiaro che il regista abbia voluto caratterizzare il suo lavoro con forti dosi di ironia, ma il giochino non funziona. Un po' perché dopo il sopracitato omicidio per divincolarsi dalle ugole in estensione ci vuole quasi un'ora -e nel frattempo si muore di noia nel sorbirsi patetici numeri vocali in serie- ma soprattutto perché la sceneggiatura è imbarazzante. Fragilissima e decisamente ridicola negli sviluppi, banale nella definizione del movente del killer e semplicemente sciatta a livello umoristico. La carica sovversiva è disinnescata e la critica al mondo dello show business – sempre ce ne sia una- non si intravede manco col binocolo.
Si salva la brutalità fantasiosa con cui vengono esibiti gli omicidi, Allie MacDonald è un bel vedere, c'è un tentativo di trovare nuovi percorsi narrativi soprattutto in un ambito saccheggiato come quello dello slasher; troppo poco comunque per evitare sbadigli a profusione e farmi riprendere dalla straziante noia.