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KILLING SEASON regia di Mark Steven Johnson

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Spotify     6½ / 10  28/04/2015 23:26:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Carino, da come mi sarei aspettato non è un film che spacca, però è buono per 80 minuti da intrattenimento puro. E poi, c'è anche un cast che non è esattamente malaccio, anche se non più giovanissimo. E partiamo proprio da qui: da una parte abbiamo un mostro sacro del cinema mondiale, quale Mr. Bob De Niro, e dall'altra un grande attore, quale John Travolta. Il primo, anche se visibilmente invecchiato, ha secondo me una dignità davvero grande, dimostrando che anche avendo una certa età, non si da ormai solo alle commediole, ma ancora a qualche film tutt'altro che allegro. L'interpretazione non è sicuramente paragonabile alle sue migliori degli anni 70/80/90, ma è comunque molto valida e credibilissima. Il buon John, anche lui ormai, non più nel fior degli anni, rappresenta un po' il solito personaggio stereotipato in cerca di una sanguinosa vendetta. E comunque anche lui fa una buona recitazione anche se Bob è stato più bravo. La storia è quella classica dei rape & revenge, nulla di nuovo, soliti ruoli di carnefice che ora diventa vittima e di vittima che ora diventa carnefice. Johnson, quindi, anche se non aggiunge nulla di nuovo al genere, esercita comunque una buona regia, un po' scontata si, infatti di tensione non è che c'è ne molta, almeno io non l'ho avvertita, però c'è un buon senso del ritmo, la storia più va avanti, più prende e mi sono piaciuti molto i continui ribaltamenti di fronte tra i due protagonisti. Ambientazione molto valorizzata, gioca un ruolo molto importante. Discreta la caratterizzazione dei personaggi, almeno quanto basta per un film così. Ho trovato una violenza un po' troppo gratuita, e per quanto io ami la violenza nel cinema, qui mi sento di condannarla, un po' troppo insensata e, ripeto, gratuita. Cioè la violenza può andare benissimo in film come, ad esempio, taxi driver, arancia meccanica, full metal jacket, cane di paglia ecc... Altra cosa della regia che non mi è piaciuta, è che a volte, alcune scene sono davvero poco chiare, si capisce ben poco di quello che succede, e questo è un fattore che penalizza un po'. La sceneggiatura è a tratti inverosimile, con scene troppo surreali, e poi è altamente, come ho scritto prima, stereotipata. I dialoghi però mi sono piaciuti molto, certi anche simpatici. Fotografia senza infamia e senza lode. Altro elemento, che non subisce nessun tipo di modificazione e resta solito, è l'ex soldato che anche a 20 anni di distanza dalla fine della guerra, è ancora perseguitato da essa. Cosa che compare in una marea di altri film, tra cui il recente "American Sniper". Finale che ho apprezzato, anche se un po' telefonato. Sinceramente il messaggio che vuole mandare la pellicola non è che l'ho capito benissimo, però bene o male, alla fine, le cose sono sempre le stesse su questi film sui reduci di guerra. Buoni gli effetti speciali.

Non male, più o meno è come me lo aspettavo. Per una serata senza pretese.