Ciumi 8½ / 10 24/08/2009 20:08:37 » Rispondi Ricorda molto il Bergman da camera, il quarto decalogo di Kieslowski. Il rapporto, complessissimo, tra Michal e il padre, assorbe completamente le due personalità, le fa vivere e nutrirsi l’una dell’altra, e le accosta a simboli non sempre decifrabili - alla fiamma di due candele spetta una decisione; quell’uomo che trasporta una barca, a cosa allude? -
“Onora il padre e la madre”. Kieslowski sceglie, come in tutti gli altri decaloghi, una situazione difficile e ambigua per commentare il "suo" comandamento. La madre non c’è più da tempo. La sua presenza è supplita da una lettera misteriosa. Il padre, forse, non è il vero padre, ma un amante.
Al fuoco il compito di redimere. Quella lettera è stata mai aperta? Se sì, chi dei due l’ha letta veramente? Le poche parole risparmiate dalla brace sembrano confermare ciò che Michal s’era “inventata”. Ma non è che un ultimo ricordo. E’ necessario dimenticare le follie di una notte. Il quarto comandamento - “Onora il padre e la madre” - deve essere alfine rispettato.