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DECALOGO 5 regia di Krzysztof Kieslowski

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Beefheart     6 / 10  21/06/2007 10:38:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quinto capitolo del decalogo: "Non uccidere". Deludente. Quello che è citato come uno degli episodi più importanti e rappresentativi dell'intera opera, è invece, a parer mio, alquanto deludente per ritmo blando, poca fluidità, recitazione mediocre, passaggi banali e ridondanti. La storia racconta la drammatica convergenza delle vite di tre personaggi, nella solita Varsavia grigia e invernale. Ambientato in larga parte nel solito complesso condominiale periferico che ha visto i suoi inqulini già protagonisti degli episodi precedenti, questo film racconta di un immotivato ed efferato omicidio compiuto da Jacek, ragazzo psico-turbato, ai danni di uno sconosciuto tassista. Le conseguenze giuridiche per lui saranno, se possibile, ancora più tragiche, nonostante il disperato intervento di Piotr, avvocato difensore. Ora, in qualità di spettatore consapevole che il tutto verte sull'inaccettabilità della pena di morte, il problema non sta nella quantità di dramma ma nel modo di esporlo, che stavolta, purtroppo, mi è parso datato ed eccessivamente caricato. Certo è che in questo caso, raro, la posizione del regista è inequivocabilmente a favore del dettame religioso e contrario alla legge del suo pese che contempla la pena capitale. Concetto che esprime sin troppo didascalicamente per bocca di Piotr. Più esuberante del solito la fotografia, spesso arricchita da filtri colorati giallognoli ed aloni di ombreggiatura sfumata ai lati per, suppongo, accentuare nello spettatore la concentrazione sull'inquadratura ed il senso di alienazione, disagio e perdizione che essa porta in dote. Anche in questo episodio il regista si diverte a far comparire qua e la alcuni dei personaggi che hanno animato anche altri capitoli del decalogo, ad esempio: il tassista che finisce vittima di Jacek, era già comparso nel "Decalogo 4" mentre entrava nell'ascensore di condominio insieme ad Anka e suo padre (del quale capitolo erano i protagonisti) e, mentre costui, all'inizio, è intento a lavare il proprio taxi, fanno la loro apparizione Dorota e Andrzey, marito e moglie protagonisti del "Decalogo 2".
Dio, nelle solite sembianze del ragazzo muto osservatore, stavolta appare in due sequenze nelle vesti dell'operaio: dapprima in mezzo alla strada mentre si accinge a compiere delle misurazioni con un'asta graduata ed alla fine quando, all'interno del carcere, transita con una scala in spalla. Che dire? Quello che potenzialmente avrebbe potuto essere il migliore dei dieci film si rivela scontato, retorico, sovrabbondante e pesante. Personalmente non trovo particolarmente forti, ne funzionanti, le scene delle uccisioni, tutt'altro. Nel complesso si salva solo la prima parte, relativa al tassista ed alla sua esecrabile tendenza al becero ed incivile egoismo. Appena sufficiente.
Dies Irae  21/06/2007 10:51:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
allora li commenterai tutti?
mi sbaglio o non voti mai oltre l'8?
per gli altri concordo ma per il 5, indipendentemente dal voto che è del tutto indicativo, è nella motivazione che trovo troppa poca voglia di assimilare il senso di certe scelte di K.
Beefheart  21/06/2007 16:05:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so se li commenterò tutti. Per adesso ho visto i primi 5 e li ho commentati, poi vedremo. E' comunque mia intenzione vederli tutti e per ora, al di là dei giudizi espressi con i voti numerici, mi stanno piacendo abbastanza. Tra i primi 5 giusto l'ultimo non mi ha detto niente, mentre gli altri, soprattutto il terzo e il quarto mi sono piaciuti parecchio. Quando do 7 o 7.5 ad un film è perchè mi è piaciuto molto.
Effettivamente oltre l'8 mi ci sono spinto assai raramente, ma non vuol dire... dipende dalla scala di giudizio... è soggettivo. In tutta la mia "carriera" di commentatore su FilmScoop credo di aver dato un solo 10 a "Aguirre il furore di Dio" e pochi, pochissimi, otto e nove... Evidentemente mi piace lesinare sui voti... ;-)

Quanto al mio giudizio sul Decalogo 5 non saprei... boh... l'ho trovato... pleonastico... esagerato. Anche la scena finale dove l'avvocato urla e sbraita ai quattro venti il proprio dissenso ed il proprio disgusto... boh... non mi convince per niente... Idem tutta la parte iniziale relativa sempre all'avvocato che espone il proprio pensiero filosofico-professionale, concettualmente illuminate e condivisibile ma cinematograficamente un po troppo didascalica, lineare, quasi banale e superflua.... Più che un avvocato all'esame di ammissione all'albo (o quel che era) sembrava di vedere un ragazzino interrogato al catechismo.
Infine ripeto la non sensazionalità nelle scene dei due omicidi. Forse potevano esserlo nel 1989, ma oggi non più.

Tutto ciò per dire che il film non fa comunque schifo; gli ho pur sempre dato sei, ma in relazione agli altri ed a quanto mi apsettavo, mi ha deluso. Ad ogni modo, senza ombra di dubbio, ha un suo perchè.

Ciao ciao