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OLTRE IL GUADO - ACROSS THE RIVER regia di Lorenzo Bianchini

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BlueBlaster     7½ / 10  31/03/2015 15:31:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Porca vacca ma allora ci sono ancora registi italiani che sanno girare film horror degni del nome!
Non ci avrei scommesso un euro su questa pellicola di Bianchini che già dal nome non mi ispirava...una produzione a basso budget che fa leva principalmente sulle atmosfere e sul "non vedo".
Un solo attore (piuttosto bravo) per quasi tutto il film, dialoghi quasi assenti e quando presenti sono in sloveno quindi fate conto che il film è muto!
Le location boschive friulane sono estremamente realistiche e fotografate in modo ineccepibile, tutto molto tetro e sopratutto fatiscente...da buon veneto ho avuto occasione di fare delle passeggiate in luoghi montani molto simili a quelli che vediamo qui e vi assicuro che il regista ha saputo trasporre perfettamente quel senso di inquietudine che permeano tali ambienti umidi ed isolati.
Molte sequenze in notturna, tutto molto nebbioso e piovoso ma sopratutto delle abitazioni che da sole mettono angoscia...a mio avviso il regista ha tratto delle ispirazioni dai primi "Silent Hill" (intendo il videogioco) e credo che qualunque amante di quel survival horror con questo film vivrà una bella esperienza.
Stanze lugubri con muri decrepiti, silenzi spaventosi interrotti da agghiaccianti urla e vocii, un bosco con terribili segreti, il protagonista che si muove munito di una semplice pila e del mirino del fucile....
QUESTO FILM IN CERTI PUNTI FA ****** SOTTO DALLA PAURA...ovviamente bisogna guardarlo nel giusto modo e cercando di entrare nell'incubo con il protagonista!

Purtroppo ci sono tanti limiti sennò sarebbe stato un capolavoro, peccato perché con le giuste modifiche altro che "The Blair witch project"... cito tale film perché di somiglianze ce ne sono parecchie (a partire ovviamente dalla location) anche se le riprese non sono tutte in stile mockuhorror ma anzi Bianchini ne fa un uso parsimonioso e secondo me perfetto. AMERICANI IMPARATE!
La pecca maggiore sta in una sceneggiatura con troppi punti oscuri e buchi (e i dialoghi forse esplicativi non si comprendono)...e mai mi spiegherò come un etnologo possa trasformarsi in un detective dell'occulto e con che coraggio possa muoversi in quei luoghi, io non mi sarei mai mosso :)
Il soggetto poi non è assolutamente innovativo e manca quella genialata che sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
Altro aspetto migliorabile sta nel ritmo...capisco benissimo sia tutto appositamente studiato per instillare un'angoscia progressiva e non cadere in facili clichè mainstream ma bensì costruire un'opera quasi artistica e non per tutti; fatto sta che certi momenti rischiano di annoiare e scemano leggermente la tensione.
Pure la cripticità è forse parte di una idea appositamente piena di omissioni per creare maggiore mistero e lasciare allo spettatore le interpretazioni.

Regia eccellente e non scherzo perché non solo è invidiabile ma riesce proprio a creare una suspanse altissima e costante, gioca benissimo con gli spazi e le ombre...trasmette ansia ad ogni fotogramma, ci sono dettagli stupendi, immortale una natura infernale e ci catapulta nella scena del film.
Sonoro da cardiopalma, colonna sonora minimale e macabra come poche, montaggio azzeccato che in certi punti spiazza e raggiunge quasi il subliminale.
Le non molte sequenze con i fantasmi gelano il sangue e vogliamo parlare dei volti?! Eh si il make-up si può dire riuscito senza dover strafare.

Un horror solo per cultori del genere che cercano qualcosa che vada oltre gli "jump scares" canonici ma che cercano il film dell'orrore costruito "mattone su mattone" sino ad un finale che davvero non lascia indifferenti (la sequenza in mezzo alle lenzuola vale una decina di horror hollywoodiani).
Sarebbe stato bello dare di più come voto ma davvero ci son delle cose che non vanno, ciò non toglie sia consigliatissimo.
Una delle migliori Ghost Story che ho visto in assoluto, uno dei miglior horror italiani che ho visto ed uno dei film più paurosi degli ultimi tempi.
Credo lo riguarderò, non appena scorderò quell'albero scorticato!