wega 8 / 10 13/07/2009 19:53:40 » Rispondi Una conclusione inaspettata che ti da l' effetto - rispetto l' opera intera - del finale di "Simon del Deserto" di Luis Bunuel. Diverso su tutti fronti, è anche l' unico capitolo in cui viene trattato un attaccamento di tipo materiale (in questo caso rarissimi francobolli). Niente di Metafisico quindi, finalmente niente per cui scervellarsi, ma solo un desiderio morboso di possedere "la roba d' altri" che secondo K.P. ha fatto, dei filatelici, i veri precursori del consumismo. La sceneggiatura non tralascia comunque la consueta scrittura psicologica e di indagine sui protagonisti, due fratelli forse per la prima volta veramente riuniti e che inizieranno a dubitare l' uno dell' altro. Il finale, in apparenza molto leggero, è tra i più agghiaccianti dell' intero Decalogo: Artur e Jerzy, una volta perso tutto (uno dei quali c' ha rimesso pure un rene) vogliono riiniziare tutto daccapo, in una inquadratura che li esclude dal resto che li circonda.