caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MUD regia di Jeff Nichols

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
hghgg     7½ / 10  15/10/2014 15:52:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una bella narrazione della provincia fluviale americana, così potrebbe perfettamente essere identificato "Mud" terzo film di Jeff Nichols che si conferma regista di talento; non un genio certo ma qualcosa in più che un semplice mestierante del cinema, Nichols con questo film si impone forse definitivamente come abile narratore dietro alla macchina da presa, trasportandoci nelle periferie fluviali dell'Arkansas all'interno di un romanzo di formazione tipicamente americano, nel quale Nichols incrocia temi che più classici non si può: adolescenza, crescita, amore, famiglia, vendetta, passione, amicizia, e visto che la specialità di Nichols come regista è proprio quella di saper raccontare con semplicità ma con grande effetto e chiarezza, il tutto viene narrato e seguito molto bene dalla mdp del buon Jeff, accompagnato da una sceneggiatura non perfetta (ora dirò...) ma abbastanza solida nella scrittura (della storia e dei personaggi) da tenere in piedi il film senza troppi problemi, caratterizzando bene protagonisti e personaggi minori (i personaggi sono il sale per un simile film)

L'unico grosso difetto di "Mud" è a mio avviso l'eccessiva lunghezza per una simile storia, il che porta ad un effetto "brodo allungato" nella sceneggiatura che non riesce ad entrarti davvero nelle ossa; storie del genere devono avere durate più secche e perdono forse d'efficacia se vengono realizzate con minutaggi di così ampio respiro, calcolando anche la semplicità del soggetto. Il ritmo lento, quasi immobile che la regia di Nichols impone è perfetto, quasi necessario per un racconto di formazione di questo tipo e non ne farei mai a meno ma se portato troppo per le lunghe perde in efficacia e in potenza narrativa; inoltre proprio la parte finale, quando la storia subisce un'accelerazione, al momento dell'assalto, della sparatoria, è la parte più debole del film, lì si perde quella schiettezza e quella calma nello svolgersi della storia che aveva accompagnato il film e tutto diventa paradossalmente, per me, meno coinvolgente e decisamente meno bello da guardare, per quanto ben girata sia in effetti quella sequenza. Però tutta la parte dei mercenari, del fratello e del padre del morto, della vendetta, ha un po' troppo appesantito la fluidità della narrazione; anche il finale per quanto perfettamente in linea con la storia e con l'abilità di Nichols come "cantastorie americano" personalmente non mi ha convinto del tutto; è un buon finale, non ci piove, chiude bene il cerchio della vicenda, ma non mi ha fatto strappare i capelli o emozionare come mi sarei aspettato vivendo l'intera storia. Davvero bella la fotografia però nell'ultima scena in cui compare Mud, ti fa entrare nel vivo di quei luoghi e di quelle scenografie in 30 secondi ancora più di quanto avesse fatto fino a quel momento in due ore e venti di film.

Il succo della vicenda riguardo all'ultima parte del film è che per quanto mi riguarda Nichols poteva continuare a raccontarmi il nulla come fatto per due ore e sarei stato ancora più soddisfatto, forse ora avrei dato mezzo voto in più e starei parlando di grandissimo film anche se per due ore in realtà non succede NULLA di realmente significativo; però Nichols questo nulla ce lo racconta meravigliosamente (che poi è il succo del "romanzo" di formazione americano, tante piccole cose, scoperte e avvenimenti della vita che nel bene e nel male provocano la crescita dei protagonisti).

Nulla che tolga poi molto al film, nobilitato anche dalle interpretazioni degli attori. Ancora una volta bisogna lodare la prova di Matthew McMiracolatoConaughey che da cane tremendo negli ultimi anni (da "Killer Joe" più o meno) si è trasformato in un attore eccellente in una delle più inspiegabili e gradite metamorfosi. Il suo Mud è credibile, misurato e mai sopra le righe ma intenso, vero; non è la sua prova migliore in assoluto ma ancora una volta ci troviamo di fronte ad una prova impeccabile da parte di questo attore letteralmente risorto, davvero nel pieno di una nuova e migliore vita professionale. Tanto carisma, capacità di entrare nel personaggio, versatilità e abilità nel trascinare lo spettatore, sotto le righe quasi sempre, intenso al momento giusto (tipo quando deve salvare Ellis dal morso del serpente).

Applausi anche per il giovane protagonista Tye Sheridan, autore di una convincente interpretazione di Ellis, quattordicenne messo a dura prova dall'imminente divorzio del padre e della madre (Sarah Paulson che ultimamente è ovunque...) che si vede vicino a perdere tutto il suo mondo (la casa galleggiante, la vita in periferia sul fiume) ed è alla ricerca di una prova di amore solido e sincero che tenterà, forse invano, di trovare nella storia tra Mud e Juniper. Ovviamente è lui il vero protagonista della storia di formazione di Nichols.

Nelle varie peripezie sarà sempre accompagnato dal suo migliore amico Neckbone (Jacob Lofland, bravo anche lui). Ecco Neckbone è un mio personale mito assoluto visto che nelle prime scene del film lo vediamo andarsene in giro con addosso la maglietta dei Fugazi, no dico la maglietta dei FUGAZI, una delle più straordinarie band degli anni '90 e probabilmente di sempre, vista l'assoluta perfezione e magnificenza della loro discografia. La maglietta dei Fugazi! Quindi da ora questo personaggio sarà ricordato come "Ragazzo con la maglietta dei Fugazi".

Un'altra che sta cercando di ricostruirsi una carriera d'attrice credibile è Reese Whiterspoon dopo un decennio di filmetti troppo spesso mediocri e impalpabili, anche lei qui è in giornata si ed offre una buona e credibile interpretazione.

A completare la lista un buon caratterista come Sam Shepard e una particina anche per il fedelissimo Michael Shannon che d'altronde è stato memorabile protagonista e volto dei due film precedenti di Nichols.

E così c'è tanto da ricordare di questo film: la bella fotografia, l'abilità da narrastorie di Nichols con la sua buona sceneggiatura così come dietro la macchina da presa, i personaggi, i piccoli avvenimenti della vita di Ellis e Maglietta dei Fugazi, il ritmo narrativo immobile e quieto che sarebbe stato perfetto con appena 20-30 minuti in meno ma che in fondo va bene anche così, l'ambientazione, le prove degli attori...

E una barca su un albero.

Non è un capolavoro, ma un valido esempio di onesto cinema americano di qualità, sotto col prossimo Jeff.