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MUD regia di Jeff Nichols

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  13/01/2015 10:39:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per il quattordicenne Ellis credere nell'amore è necessario; un sentimento ancora sfuggente, indefinibile, eppure già acquisito come vitale seppur spaventoso nella preoccupante visione offerta dal mondo adulto.
May Pearl (l'apparentemente inarrivabile, in quanto più grande) ragazzina della quale è innamorato incarna l'ambita perfezione amorosa, quella che nulla deve avere a che fare con i fallaci esempi di cui è circondato: per primo quello offerto dai suoi genitori, i quali sembrano non capirsi più da tempo, poi c'è quello dello zio del suo migliore amico (il grande Michael Shannon, ormai acclarato attore feticcio del regista) vissuto in modo piuttosto burrascoso. Quindi c'è Mud, naufrago sui generis, stanziato come un novello Robinson Crusoe su un'isoletta nel bel mezzo di un fiume in attesa dell'occasione buona per andare a prendere l'amore della sua vita, ovvero Juniper, quindi scappare con lei verso un futuro in cui dolore e violenza siano solo ricordi spiacevoli e lontani.
Lo scenario è quello degli Stati Uniti meridionali, l'Arkansas per la precisione, Jeff Nichols coglie bene le caratteristiche di un mondo ancora in parte selvaggio e pericoloso, le gestisce finemente per dare il via ad un percorso di formazione che passa soprattutto attraverso disillusione e cadute repentine; la trappola di ciò che si è sempre visto con certi occhi e che invece differisce molto dalla realtà consuma l'ennesima vittima, indirizzandola comunque verso una nuova e più matura consapevolezza, mentre gli adulti rimangono in eterna lotta con loro stessi. A volte manipolatori o bugiardi, altre deboli o sconfitti dalla vita, ma sempre molto differenti da come immaginati da Ellis.
Non fa differenza "Mud", ottimamente interpretato da Matthew McConaughey (ma che l'attore texano sia bravo ormai non è più notizia da tempo). Il resto del cast si muove bene tra vecchie conoscenze e nuove facce, mentre sfumature simboliche mai particolarmente cervellotiche (la barca sull'albero) si inseguono in un film che è anche thriller e inaspettatamente gangster-movie sopra le righe.
Un'opera magari ridondante sotto alcuni aspetti ma qualitativamente molto valida. Nichols si conferma attraverso un cinema in simbiosi tra classicità e il nuovo che avanza, garantito da una sceneggiatura originale quanto basta.