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DESERTO ROSSO regia di Michelangelo Antonioni

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FrDiBenedetto     10 / 10  28/11/2006 21:35:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non un'opera particolarmente sofferta e disturbante sul piano dell'introspezione della protagonista malata, nè un'opera particolarmente pregnante sul piano sociologico di studio critico sugli effetti negativi dell'industrializzazione. Vera e propria mistica per gli occhi, il film ci immerge in una condizione di estatica passività contemplativa, certo disabilitante (un bambino smette di camminare al contrario di una macchina-giocattolo capace di muoversi per terra), ma di rara voluttà e ipnotica fascinazione visiva. Superbo l'inserto fiabesco dell'isola deserta, che lungi dall'immergerci in un universo utopico altro da quello contaminato dall'uomo, si colloca perfettamente sulla linea panica, attrazionale di ricezione sensoriale al richiamo misterico all'annullamento che esercitano su di noi le cose