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TOM AT THE FARM regia di Xavier Dolan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  07/06/2016 11:32:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'enfant prodige Xavier Dolan si cala nei panni di Tom, ragazzo che dalla città si reca in una zona rurale del Quebec per partecipare ai funerali del compagno deceduto. Qui incontra la madre del ragazzo, all'oscuro dell'omosessualità del figlio. Un segreto da mantenersi a tutti i costi come imposto dal fratello del defunto, il minaccioso Francis, il quale senza mezzi termini aggredisce Tom affinchè tenga la bocca chiusa.
Il fulcro del narrato vive sull'ambiguità sviluppata tra Tom e Francis, un mix respingente e allo stesso tempo attrattivo da cui i ragazzi finiscono risucchiati. La prevaricazione e la violenza diventano atti seduttivi, come per Francis esplode l'interesse per il nuovo arrivato, così fuori posto in quel luogo, evidentemente sbagliato sin dai capelli ossigenati ma capace di rievocare ricordi sopiti e di regalare l'illusione che la morte piombata in casa Longchamp sia soltanto frutto di un brutto sogno.
Tra toni da thriller - soprattutto dopo l'entrata in scena di Sara, collega di Tom- con relativi omaggi al cinema hitchcockiano glorificato da adeguata colonna sonora, si dipana una storia in cui la presunta omofobia provinciale e l'attitudine retrograda di quel mondo bucolico sono in realtà limitate ad un microcosmo umano contraddittorio.
Le apparentemente granitiche fondamenta su cui si stagliano le certezze di Francis in realtà sono composte di friabile argilla: ogni convinzione viene messa in discussione dall'approccio prepotente, dalla negazione del proprio io attraverso un odio rivolto ad una natura difficile da soffocare. Dolan lavora splendidamente sui personaggi fornendone una lettura incisiva, partendo dall'elaborazione del lutto attraverso il dolore trattenuto: quello di una madre spiazzata e quello di un ragazzo impossibilitato ad urlare i propri sentimenti.
E' una grande messa in scena del fasullo, dove ingannati e ingannatori convivono nell'eterna mancanza di solidarietà, nel totale disgregamento di un nido famigliare deviato in cui il senso di colpa si espia sottostando al sadismo altrui, in cui gli istinti vengono umiliati da un ottuso orgoglio machista e in cui la perdita e la disperazione si fanno insopportabili in assenza di risposte. Un Dolan intimo, lontano dall'esuberanza visiva, dagli eccessi pop e dalla sfrontatezza virtuosa cui ci ha abituato. "Tom à la ferme", a differenza dei personaggi che lo abitano, esprime fin da subito la propria essenza opprimente e plumbea, a comporre un quadro di disperata incomunicabilità.