per la struttura della società: "non puoi fare nulla se non sei collegato"
l'impatto visivo è notevole e le ambientazioni risucchiano lo spettatore in un sogno (che qualche volta diviene un incubo) ad occhi aperti, trascinato dietro la progressiva follia del protagonista... al punto che, come in altri film del genere, non si riesce a capire cosa accada davvero e cosa sia solo immaginato dalla mente del protagonista. Il punto è che, stavolta, com'è già stato notato, non si capisce il regista dove vuol andare, quale sarebbe "la morale cinematografica", il messaggio che dovrebbe passare. C'è da dire che merita per oltre che per le atmosfere per il finale da cineteca...
... dalla forte carica simbolica, lui si suicida (o così sembra) risucchiato dalla sua follia/buco nero per poi ritrovarsi in una spiaggia (il paradiso) al tramonto... mi ha vagamente ricordato il feto galleggiante di 2001