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MISS VIOLENCE regia di Alexandros Avranas

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Jolly Roger     7 / 10  03/06/2016 21:43:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una bimba di 11 anni, nel giorno del proprio compleanno, si suicida gettandosi dal balcone di casa.
I famigliari assistono alla scena: papà, mamma, tre sorelle e il fratellino…
Ma cosa può portare una bambina di 11 anni ad un gesto così estremo?
E perché i famigliari sembrano così rigidi e freddi nei confronti di questa tragedia?

Il film è un'acqua cheta: calma apparente all'inizio, una calma innaturale, strana, deforme. Poi, pian piano, si apre uno spiraglio su qualcosa di spaventoso, che man mano diventa sempre più grande, una voragine sull'orrore più sordido, più mostruoso, più schifoso.

--------------Spoileroso da qui in poi--------

Nessun gioco di vedo o non vedo: il film ci sbatte in faccia tutto l'orrore, con scene anche forti come il triplo stupro ai danni della quattordicenne, anche ad opera del papà Orco. Che, rivolto agli altri due amici suoi, rifiuta i loro soldi, perchè lui è generoso, "non l'ho portata per soldi, ma solo per spassarcela un po' con lei". Sigh.

Vedo che alcuni utenti hanno dato al film un significato anche allegorico e socio-culturale. Non sono completamente d'accordo, o, meglio, sono d'accordo ma con puntualizzazioni.
Il film non rappresenta gli effetti della crisi economica sulla famiglia greca e sui valori della società, ma ha un'ottica completamente opposta: parte, infatti, dall'individuo "greco" e dalla famiglia "greca", per rappresentare una crisi di valori che, come conseguenza, si riflette sulla società e sull'economia.
E' una crisi che germoglia dentro la famiglia, è endogena, non deriva dal sistema ma si ripercuote su di esso: la crisi economica e sociale è un effetto, non è la causa.
La crisi di valori incide sul decadimento dell'uomo "greco" in quanto padre, in quanto madre, in quanto amico, in quanto orco o complice omertoso, per poi incidere su un piano collettivo su tutto il popolo greco, non avvezzo al lavoro ed inadempiente per i propri debiti nei confronti delle altre nazioni. Perchè una società in degrado non può altro che basarsi, anzi certamente di basa, su persone degradate anche (e soprattutto) nel privato.
Non sfuggano, in tal senso, le note di "sono un italiano, un italiano vero" di Cutugno, nella casa del fornicatore pedofilo.
Una citazione evitabile, da storcere il naso. Un punto in meno per questo ;-)