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ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO regia di Matteo Oleotto

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Invia una mail all'autore del commento cupido78     6½ / 10  04/05/2014 12:45:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magari ce ne fossero di film così. è chiaro che siamo in pieno rinnovamento del cinema italiano. Roma sta diventando periferia di un cinema universale che attinge dai territori sfumature narrativa, paesaggistiche e linguistiche.
Un'opera prima notevole concepita in maniera scarna con un piccolo grande errore di fondo tipico di tanti film italiani: tanta interiorità scarsamente bilanciata dalle dinamiche esteriori della storia. Il riferimento al grande lebowsky è evidente nel nostro immaginario, ma a differenza dei Cohen il gruppo di sceneggiatori nostrani si è dimenticato della grande prova del protagonista dove di solito si rischia la morte o almeno ci si arriva molto vicino. Errore da principianti, ma ciò non toglie merito alla pellicola.