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RESOLUTION regia di Justin Benson, Aaron Moorhead

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  25/03/2015 11:33:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo aver ricevuto un delirante video Michael decide di intervenire per dare aiuto a Chris, ormai da tempo schiavo di droga, alcol e manie suicide.
Per raggiungere lo scopo è deciso ad utilizzare ogni mezzo, per questo motivo ammanetta l'amico ad un termosifone sanzionando un'estrema prigionia depurativa di sette giorni. Chris vive in una stamberga situata in un luogo senza nome, circondata da rifiuti, detriti e da una vegetazione rada e respingente, un po' come la poco raccomandabile popolazione locale votata a loschi traffici.
Dialoghi brillanti e scurrili disegnano l'insofferenza di Chris da una parte e la determinazione di Michael dall'altra, questa destinata a passare in secondo piano, soppiantata da frenetica curiosità ed irrequietezza. Sembra infatti che la gentaglia residente nei paraggi non sia l'unico pericolo incombente, qualcuno infatti invia messaggi, soprattutto audio e video, cercando di comunicare qualcosa di indefinibile e tutt'altro che rasserenante visti i contenuti.
Nessuna spiegazione viene offerta, l'ermetismo non è insondabile ma lascia spazio a soluzioni relativamente chiarificatrici, ne stia quindi lontano chi necessita risposte cristalline e inattaccabili, "Resolution" è un prodotto metacinematografico in cui i registi si ergono ad indiscusse divinità, in cui il loro volere sfugge la logica rivedendo a proprio piacimento le regole narrative. La trama pur non priva di un senso generale non chiude quasi mai le numerose parentesi aperte su un mondo dominato dal misticismo, quello creato da un capriccioso demiurgo celato sotto i panni dei due registi.
Criptico e a suo modo disturbante (da segnalare la scena all'interno del camper o quella della grotta) il film della coppia Justin Benson e Aaron Moorhead fornisce uno sguardo originale intestino al cinema stesso.
L'operazione risulta fortunatamente priva di onanistici filosofeggiamenti e sicuramente intrigante, anche se non priva di limiti legati all'essenza stessa del girato, poco gratificante nei confronti dei leciti dubbi.