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THE SEASONING HOUSE regia di Paul Hyett

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     8½ / 10  25/09/2014 09:03:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io dico eccellente.
Proprio per l'aggettivo in se.
Si eleva al di sopra della media dei film horror perché di horror non si tratta.
Evita lo schema narrativo di solito sperimentato dai rape&revenge(I Spit On Your Grave ad esempio).

Un thriller psicologico perché il regista fa di tutto per farci entrare nella testa di Angel,questa ragazza sordomuta che si guadagna un posto in prima fila per l'inferno e lo spettatore sopporta tutto quello che lei è costretta a vedere.
La regia clinica,delicata,una telecamera che fluttua di stanza in stanza per sottolineare il marciume del bordello teatro di atti impuri e amorali.
L'egoismo,la crudeltà,la cattiveria che proviene dagli uomini di The Seasoning House macchia di sangue e di colori spenti un'ambientazione che fa fatica ad illuminarsi,la fotografia gioca un ruolo fondamentale per la riuscita della pellicola.

Non ci è dato modo di scoprire cosa si trova al di fuori del covo degli esseri spregevoli,non ci viene neanche data la libertà di nasconderci in un angolo ad attendere che tutto questo orrore finisca.
Anzi,il regista ti prende di forza per sorbirci il frutto di una guerra sanguinosa,quando il gioco al massacro era all'ordine del giorno nella Jugoslavia degli anni 90'.

E da quella realtà venivano sfornati non più uomini ma mostri.

Metaforicamente si attua uno stupro collettivo su corpi delicati,non macchiati di sangue e di sporcizia(in questo caso le donne),perché tutti devono banchettare con i diavoli di quell'inferno.
Una ragazza al centro della tavolata però decide di non mangiare più la m.erda che le viene proposta,e prende le posate per sgozzare chi è seduto a mangiare la carne insanguinata e non rispetta il galateo.

La seconda parte più incentrata sul revenge emerge prepotentemente dando libero sfogo ad una mattanza perfettamente giustificata.L'angelo della morte cammina silenziosa a catturare le anime non meritevoli di vivere su questa terra.

Le musiche fanno il resto.Paul Francis il compositore distribuisce intelligentemente delle tracce lungo la strada che danno vita ad un percorso irto di spine da attraversare con la protagonista,pronti a combattere con le unghie e con i denti per uscire dalla tana delle belve umane.

Insomma eccellente.La sceneggiatura può anche essere messa in secondo piano,così come le illogicità che si possono scovare in qualche scena.
La regia ha compiuto un autentico miracolo qui.
Rosie Day a 17 anni riesce a calamitare l'attenzione su di se,con un ruolo molto importante che le è stato affidato.

The Seasoning House:una casa dei profitti che verrà punita a partire dalle sue fondamenta.
Che goduria.

8 1/2 più che meritato.

Un saluto dal vostro tnx di fiducia.