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I SPIT ON YOUR GRAVE 2 regia di Steven R. Monroe

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  21/10/2015 11:01:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il canovaccio è sempre il solito. C'è una ragazza sola ed avvenente, quindi un gruppo di pazzoidi che la rapisce, la stupra, la sevizia in ogni modo possibile ed immaginabile. Un'escalation di brutalità secondo i progetti degli aguzzini culminante con la morte della vittima, la quale, invece, si salva per il rotto della cuffia ripagando con la stessa moneta i colpevoli di tale orrore.
Rispetto all'inarrivabile originale datato 1978 e girato da Meir Zarchi (qui tra i produttori esecutivi) e il notevole remake di qualche anno fa, questo sequel non colpisce altrettanto nel segno. Nel primo film era ben presente una lettura strettamente legata all'epoca e al contesto sociale con relativa carica sovversiva che ne conseguiva, il remake invece ne ricalcava degnamente le orme alzando l'asticella della violenza pur sfilacciandosi a livello di script in qualche occasione; il ritorno di Steve R. Monroe sul luogo del delitto si limita ad una riproposizione di efferatezze tipiche del rape & revenge, in questo caso evidentemente dettate da ragioni commerciali che costringono lo spettatore ad un voyeurismo becero. Non c'è più traccia di impegno nè di emulare cercando una propria identità formale e concettuale.
Neppure l'ambientazione urbana, a sostituire quella boschiva, regala una marcia in più. I primi due capitoli giungevano più estremi, forse perchè la descrizione della protagonista è più superficiale e quindi suggersice una minore empatia, un po' anche per le doti recitative della stessa (Jemma Dallender), intrigante physique du role, incapace però di gestire la rabbia della vendicatrice espressa attraverso una serie di smorfie e urla troppo sopra le righe.
Poco convincenti alcune scelte narrative, ad esempio: il cambio di contesto geografico offre una buona sorpresa ma a rifletterci bene appare come una vera bestalità. La sopravvivenza della ragazza è pura fantascienza, anche se questa volta è per lo meno mostrata, mentre nel precedente film assumeva una connotazione quasi soprannaturale. Inoltre le figure marginali (il poliziotto, il prete) sono inserite maluccio nello script.
Per il resto, attenendosi ad un ragionamento circoscritto a questo sottogenere del thriller/horror, non si può negare che Monroe disattenda i degenerati crismi richiesti, risultando disturbante e probabilmente irritante per gli animi più sensibili.